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“Se l’Unione europea non ci accoglie in questa grande famiglia europea, purtroppo vedremo di nuovo la guerra in Bosnia”. Lo ha detto il Presidente della Comunità bosniaca di Trieste, Semso Osmanovic, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in occasione del 22° anniversario del massacro di Srebrenica.
Per Semso Osmanovic, sopravvissuto al genocidio dell’11 luglio 1995 è “importante ricordare Srebrenica, come è bene non dimenticare Auschwitz. Oggi ricordo quei miei compagni di classe che non ci sono più, che sono stati uccisi all’età di 13, 14, 15 anni. Io sono un sopravvissuto. Sono stato fortunato mentre uscivo dalla base dell’ONU, un soldato serbo ha alzato un grande fucile, con il quale mi ha misurato e mi ha detto: ‘tu sei più piccolo, non puoi portarlo’. Mi ha dato uno schiaffo e mi ha detto: ‘tu poi salire sull’autobus’. In totale ho perso 33 membri della mia famiglia più stretta di cui fratelli, zii e nipoti”.
“Non sono tornato a Srebrenica – ha aggiunto Osmanovic – perché non mi sento sicuro. Per me è molto difficile vedere i miei fratelli, mio nonno, mia nonna indifesi. Non mi sento sicuro perché colpa della polizia locale serba. Ci sono addirittura persone che erano presenti l’11 luglio e che hanno ucciso i miei compagni di classe. Adesso queste persone sono i capi della polizia locale”.

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11 Luglio 2017

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