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“È contro la storia, contro la logica, contro il futuro.” Tuona così il premier Renzi sulla barriera anti-migranti voluta da Vienna. Ma l’Austria non cede, anzi chiede controlli serrati già in Italia e annuncia misure analoghe al confine ungherese, pronti a schierare persino l’esercito e a bloccare il traffico di auto e Tir per verificare la presenza a bordo di clandestini. Nel pomeriggio, il ministro dell’Interno Alfano incontrerà il suo omologo Sobotka e cercherà il dialogo. Farà pesare il dato che sono oltre 3mila i migranti giunti in Italia dal Brennero nel 2015 e già duemila da gennaio: il problema riguarderebbe quindi più i flussi in entrata che quelli in uscita.
Se la misura sia propaganda elettorale per le presidenziali austriache o pressing su Roma perché contenga sbarchi e richieste di asilo, cambia poco. Nei giorni scorsi, la Commissione europea aveva inviato una lettera a Vienna, “molto preoccupata” per la costruzione del nuovo posto di frontiera, aperta violazione dell’accordo di Schengen sulla libera circolazione nel vecchio continente. Intanto, al Brennero, il transito di migranti si è ridotto a poche unità. Nel cosiddetto “primo mondo”, lascia sgomenti la chiusura (soprattutto di cuori e menti) ad una umanità in fuga da guerre e sofferenza. Servizio di Clara Iatosti

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28 Aprile 2016

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