Lunedì-sabato: 8.30, 12, 14.55, 18.30 e 20.30. Domenica: 18.30 e 20.30

“Ha vinto il bene contro il male. Noi bosniaci abbiamo aspettato questa sentenza per 22 anni. Questa è importante per le vittime, per le madri che hanno perso i propri figli e per i bambini che hanno avuto l’infanzia distrutta. La Comunità internazionale ha voluto dare a tutti un messaggio forte: nessuno è sopra la legge”. Lo ha detto il sopravvissuto al genocidio di Srebrenica, Semso Osmanovic, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando la sentenza del Tribunale penale internazionale contro Ratko Mladic, l’ex generale comandante delle forze serbo-bosniache, condannato all’ergastolo per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra.
Semso Osmanovic aveva otto anni all’epoca del genocidio nel 1995, riuscì a salvarsi grazie ad un soldato serbo che misurò la sua altezza con un fucile, gli disse che era troppo piccolo per portarlo e lo fece salire sopra un autobus per gli sfollati. Osmanovic perse 33 membri della famiglia più stretta di cui fratelli, zii e nipoti.
“Sono testimone della strage di Srebrenica – ha ricordato Osmanovic – in cui furono uccisi quasi 10 mila musulmani. Tutti sono colpevoli di quella strage. Dopo il genocidio ho avuto la fortuna di venire a studiare in Italia dove sono rimasto per 20 anni. Sono italiano naturalizzato”.
“Ricordo i miei amici – ha sottolineato Osmanovic – che oggi non ci sono più. Io ho avuto la fortuna di sopravvivere al genocidio di Srebrenica. Tutto il mondo può imparare qualcosa dalla guerra in Bosnia. Oggi la mia missione qui in Italia è diffondere la pace da Trieste fino a Palermo”. Intervista di Luigi Ferraiuolo

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

22 Novembre 2017

  •