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“Questa fiammella” di speranza “rimane sempre viva. Preghiamo perché si possa avere qualche notizia rassicurante. Naturalmente più il tempo passa più questa fiammella diventa sottile ma non è assolutamente estinta. Ogni tanto si rincorrono voci rassicuranti e voci contrarie ma non si è mai arrivati ad avere qualche prova sicura”. Lo ha detto, il nunzio a Damasco, mons. Mario Zenari, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando l’appello di Papa Francesco per la liberazione del gesuita padre Paolo Dall’Oglio e altri 6 religiosi rapiti in Siria.

Mons. Zenari ha ricordato che “in tutto gli ecclesiastici sequestrati, dei quali non si sa niente, sono 7: ci sono due vescovi ortodossi, padre Paolo Dall’Oglio, altri due giovani sacerdoti sequestrati qualche mese prima dei due vescovi ortodossi, un monaco della comunità di padre Paolo sequestrato 3-4 mesi fa di cui non si sa nulla, fino all’ ultimo sacerdote sequestrato un paio di mesi fa. Devo anche ricordare che purtroppo i sequestrati, in gran parte siriani ma anche stranieri, sono migliaia, si arriva anche a 20 mila persone scomparse di cui non si hanno più tracce”.
In questo momento, ha osservato il nunzio in Siria, “si cerca di ascoltare, vedere, avere informazioni e allo stesso tempo, come ha detto il Papa, si prega. Pensiamo alle loro sofferenze e a quelle di parenti e amici. La sofferenza è acuita dal fatto che non si hanno notizie”.
“Il richiamo del Papa fa sempre molto bene – ha concluso mons. Zenari – risveglia le coscienze ed è di conforto alle famiglie delle persone scomparse. Probabilmente gli appelli del Papa saranno stati ascoltati anche dai sequestratori, si spera che ci sia ancora un po’ di umanità tra la gente che commette questi sequestri.

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27 Luglio 2015

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