Sabato ore 15.15

L’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi nel consolato saudita di Istanbul ha provocato forti reazioni internazionali nei confronti di Riad: nel giro di poche settimane, quel Paese che riscuoteva consensi per le sue aperture in tema di diritti delle donne è diventato un problema per molti. Anche per chi ci fa affari da decenni, vendendo ai sauditi le proprie armi o comprando il loro petrolio. Casi come quello di Khashoggi non sono certamente inediti, in un regime così poco avvezzo al rispetto dei diritti umani, ma inedita è la risposta di vari Paesi: che cosa sta dunque accadendo tra l’Arabia saudita e il resto del mondo, e arriverà mai il giorno in cui i suoi cittadini – a malapena sfiorati dalle primavere arabe – potranno intravedere la democrazia? A queste e altre domande tenta di rispondere Today, l’approfondimento di Tv2000 dedicato all’attualità internazionale

Dalla riapertura dei cinema alla patente di guida alle donne, negli ultimi 2 anni il principe ereditario Mohammed bin Salman ha saputo far parlare di sé, accompagnando l’operazione di immagine con un’ondata di arresti nei confronti di aristocratici, politici e uomini d’affari accusati di estorsione, corruzione e riciclaggio. Quello che non è cambiato, al di là delle apparenze, è invece il modo di gestire il dissenso, ancora vietato in un Paese che non conosce partiti politici o sindacati: lo testimoniano le storie raccolte da Reda el Mawy nel suo reportage, che raccontano di tre principi dissidenti residenti in Europa spariti all’improvviso, riportati a Riad con l’inganno e con la forza e – nel migliore dei casi – imprigionati. Uno di loro, Sultan bin Turki bin Abdulaziz, è riuscito nel corso degli anni a sporgere denuncia nei confronti di alcuni membri della famiglia reale presso un tribunale svizzero, ma il processo si è arenato sulla prescrizione per l’irreperibilità del denunciante. In studio con Andrea Sarubbi c’è la giornalista e scrittrice Francesca Caferri, inviata di Repubblica in Arabia Saudita, appena rientrata dalla Future Investment Initiative – la tre giorni dedicata agli investimenti e ribattezzata la Davos nel deserto – che quest’anno, a differenza delle passate edizioni, ha registrato parecchie defezioni proprio per il mutato clima politico nei confronti del regime.

La puntata, aperta dalla copertina di Solen De Luca, si chiuderà con un’opera d’arte scelta dalla redazione.

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9 Novembre 2018