vescovo bolzanoRoma, 28 aprile 2016 – “Tutti siamo chiamati al dialogo, solo insieme si trovano le risposte. Dobbiamo cercare di trovare una soluzione che unisca, tutto il resto sarebbe un fallimento anche della grande idea e tradizione europea”. Lo ha detto il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser,  in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando la volontà dell’Austria di voler alzare una barriera al Brennero e impedire il passaggio a migliaia di profughi.
Papa Francesco ieri, al termine dell’udienza generale, ha voluto salutare personalmente il vescovo di Bolzano: “Il Pontefice ha espresso la sua solidarietà e ha ripetuto quanto detto durante l’udienza, parlando del buon samaritano. La domanda di questa parabola è chi è il tuo prossimo. Noi non possiamo fare una distinzione fra il vicino e il lontano, fra il profugo e noi. Il prossimo è colui che ha bisogno del mio conforto, della vicinanza e del mio aiuto. Abbiamo parlato anche della nostra situazione, del confine del Brennero che è un luogo simbolico e fondamentale della nostra storia. Il Papa mi ha subito riconosciuto e il suo primo aggancio con la nostra Diocesi è stato proprio il Brennero”.
“Noi tutti – ha aggiunto il vescovo di Bolzano – siamo chiamati a trovare una soluzione che unisca e non divida. Il Brennero è un simbolo europeo fa parte del nostro territorio e noi siamo chiamati ad aprire e mai a chiudere. Certamente ci sono delle sfide da affrontare che coinvolgono tutti noi ma con la chiusura non si risolvono i problemi. Per questo è importante aprire il cuore e le frontiere”.
“Dobbiamo reagire come cristiani – ha concluso il vescovo – che tentano sempre la via del dialogo. Un cristiano non può fare una distinzione tra noi e i profughi, tra la nostra gente e chi bussa alle nostre porte. Il cristiano vede nell’ uomo concreto il prossimo. Non si tratta di numeri ma uomini, donne e bambini che bussano concretamente alle porte della nostra Regione e dell’Europa”.

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28 Aprile 2016