Il Procuratore Nazionale Antimafia a Tv2000: “Non scenderei mai in politica”

 

Franco Roberti Procuratore nazionale antimafiaRoma, 17 marzo 2017 – “Non ho nulla contro i magistrati che scelgono di passare in politica, ma dovrebbero non tornare più nell’attività giurisdizionale una volta finita la vita politica, tornando nel settore pubblico e nella pubblica amministrazione, con ruoli diversi da quelli di giudice o pubblico ministero”. Lo ha detto il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, in un’intervista a ‘Soul’, il programma-intervista di Tv2000 condotto da Monica Mondo in onda sabato 18 marzo alle ore 12.15 e alle 20.45 in occasione anche della Giornata per le vittime della mafia che si celebra il 21 marzo.
“Non scenderei mai in politica – ha rivelato Roberti – non ho mai pensato a farlo. Ho molto rispetto per la politica, è la più nobile delle attività umane quando è volta al bene comune e dei cittadini. Quando ha interessi personali, di gruppo o di lobby, invece, è la più bassa. La gente ha questa percezione, ma ho conosciuto tanti esponenti politici che sono persone veramente intenzionate a ben operare nell’interesse dei cittadini. Spesso prevalgono le logiche dei partiti, di gruppo, di appartenenza o quelle mafiose. Questo inquina la vita politica, come quella civile, l’economia e il mondo delle professioni. Bisogna combattere contro tutto questo”.
“Bisogna distinguere caso per caso – ha sottolineato Roberti – le situazioni di sovrapposizione tra legge e giustizia. I magistrati hanno giurato fedeltà alla Costituzione: siamo chiamati a tutelare i diritti di tutti i cittadini che è l’essenza dell’attività giurisdizionale. I magistrati non si sostituiscono al legislatore, ma cercano di raccogliere la domanda di giustizia che proviene dai cittadini. Credo che in un rapporto di reciproca e leale collaborazione i magistrati devono anche dare indicazioni al legislatore, quando non interviene a dovere prima, senza fare qualcosa di creativo ma in una interpretazione estensiva non spinta da ideologie”.

 

 

Mafia, Roberti: “Oggi sono i politici a cercare mafiosi”
Il Procuratore Nazionale Antimafia a Tv2000: “Per alcuni politici fare affari con i mafiosi è producente”

 

Roma, 17 marzo 2017 – “Oggi sono i politici a cercare i mafiosi e non più tanto l’inverso, ce lo dimostrano tanti accertamenti e tante indagini”. Lo ha detto il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, in un’intervista a ‘Soul’, il programma-intervista di Tv2000 condotto da Monica Mondo in onda sabato 18 marzo alle ore 12.15 e alle 20.45 in occasione anche della Giornata per le vittime della mafia che si celebra il 21 marzo.
“C’è sempre stato un rapporto di reciproca funzionalità – ha aggiunto Roberti – tra politico imprenditore e mafioso: 3 poli che con il tempo hanno collaudato l’utilità e la proficuità di coltivare questi rapporti. Il politico ha bisogno del mafioso e lo cerca quando ha bisogno di sostegno elettorale”.
“Secondo una logica di certi politici – ha sottolineato Roberti – fare gli affari e avere rapporto con un mafioso era politicamente producente perché segno di potere. Lo stesso vale per l’imprenditore che, soprattutto in un momento di crisi economica e difficoltà di accesso al credito legale, si rivolge al mafioso per farsi finanziare: attraverso il finanziamento dell’imprenditore legale e apparentemente onesto ricicla e moltiplica i propri profitti illeciti. Bisogna spezzare questi rapporti”.
“La corruzione – ha concluso Roberti – è uno strumento tipicamente mafioso con la quale si entra nelle istituzioni e nelle economie più facilmente che con le intimidazioni, queste servono piuttosto a garanzia dei patti corrotti”.

17 Marzo 2017