Il Prefetto delle Cause dei Santi: “Flagello che ci ha messo anche in crisi sul tipo di Chiesa che abbiamo concepito”

Roma, 28 settembre 2018.  “Sulla pedofilia non possiamo essere tolleranti e non vederne la mostruosità. Era inimmaginabile pensare che questa sporcizia fosse così diffusa. E’ un flagello che ci ha messo anche in crisi sul tipo di Chiesa che abbiamo finora concepito. Dobbiamo essere più severi nella scelta dei preti e utilizzare le scienze moderne, come un test psicologico approfondito per tutti i seminaristi”.  Lo afferma il Prefetto delle Cause dei Santi, il cardinale Angelo Becciu, in un’intervista a Tv2000, ospite del programma Soul condotto da Monica Mondo, in onda sabato 29 settembre alle 20.30.

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Sugli attacchi a Papa Francesco il cardinale sottolinea: “Ci dispiace che gli attacchi al Papa vengano proprio da chi si dichiara cattolico e vuol difendere i valori tradizionali. Se c’è un valore per i tradizionalisti è proprio la fedeltà al Papa. Quindi, che fedeltà alla tradizione ci vogliono insegnare? E’ solo per la liturgia, per certe norme? Non stiamo tradendo l’essenza della Chiesa che è quella di essere uniti, di essere in comunione?”.
“Ricordo un vescovo francese – aggiunge il card. Becciu – che mi diceva: ‘Noi abbiamo sbagliato. Per rendere la fede più intellettuale e più pura abbiamo abolito tutte le processioni e i santi. Oggi non abbiamo gli intellettuali né il popolo semplice’. I vescovi italiani hanno saputo purificare le loro feste patronali. C’è ancora tanto lavoro, ma è questo che dobbiamo fare. Non abolire e sopprimere, ma abituare i cristiani a dare il giusto valore al posto dei santi”.

Nel corso del programma il card. Becciu parla anche del nuovo accordo Vaticano-Cina, e dichiara: “Per me è una bella notizia perché finalmente tanti cattolici si sentono uniti nella stessa famiglia e hanno come punto di riferimento Roma e il Papa. Alcuni potranno dirci: ‘Come!? Prima ci chiedete di essere fedeli al Vangelo e al Papa e poi fate gli accordi con i nostri persecutori?’ Ma è grazie alle loro sofferenze, alla loro fedeltà verso la Chiesa che la Chiesa ha continuato a vivere in Cina, è grazie a loro che abbiamo avuto la forza di creare un accordo con il governo cinese. Si è chiesto a chi è rimasto fedele un sacrificio, di dimenticare e abbracciare con uno sguardo di amore i fratelli, perché sono comunque fratelli”.

28 Settembre 2018