Martina Colombari + Papa Francesco

Dopo il Padre Nostro e l’Ave Maria, il Pontefice conclude la trilogia sulla preghiera
‘Io credo’

Roma, 21 febbraio 2020. “La fede va sempre trasmessa in dialetto”. Lo afferma Papa Francesco nella seconda puntata del programma ‘Io credo’ in onda su Tv2000 (canale 28 e 157 Sky) lunedì 24 febbraio ore 21.05. Terzo appuntamento su Tv2000 di Papa Francesco che conclude la trilogia sulla preghiera con il Credo. Il programma è condotto da don Marco Pozza, per la regia di Andrea Salvadore.

Ospite della seconda puntata l’attrice Martina Colombari che dialoga sul Credo con don Marco. All’interno della puntata anche la storia di Sandro Pozza, fratello di don Marco, nella comunità di Calvene in provincia di Vicenza.

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La fede, sottolinea Papa Francesco nell’intervista a Tv2000, “va trasmessa in dialetto familiare”, come la “mamma dei Maccabei: per tre volte, dice il testo biblico, che ai sette figli martiri parlava in dialetto. Cioè, la fede va trasmessa in quel linguaggio che è proprio della famiglia, che è proprio della gente che ti si avvicina con amore, un linguaggio differente da un linguaggio intellettuale”.

“Quando vedo cristiani troppo puliti – aggiunge il Papa – che hanno tutte le verità, l’ ortodossia, la dottrina vera, e sono incapaci di sporcarsi le mani per aiutare qualcuno a sollevarsi, non sanno sporcarsi le mani; quando vedo questi cristiani io dico: ‘Ma voi, non siete cristiani; siete teisti con acqua benedetta cristiana, ma ancora non siete arrivati al cristianesimo’. Se Dio si è sporcato le mani ed è disceso al nostro infero, ai nostri inferni, è disceso…noi dobbiamo seguire le sue tracce”.

“(Se qualcuno dice ndr) ‘No, io non riesco, fino a qui …’, va bene – conclude il Papa nella seconda puntata del programma di Tv2000 – ma non sei arrivato a essere cristiano, sei un cristiano a metà, un cristiano superficiale, neppure un cristiano: un uomo che crede in Dio, che ha delle idee chiare sulla redenzione, anche crede in satana, sa che satana esiste, ma si ferma alla porta degli inferi, fa dei calcoli”.

 

Martina Colombari a Tv2000: “Non mi arrabbio con Dio, accetto ciò che arriva dalla vita”
L’attrice ospite della seconda puntata del programma ‘Io credo’: “Mio marito Billy è infastidito dalla popolarità. È sé stesso solo all’estero”.

Roma, 21 febbraio 2020. “Ogni tanto chiedo a Dio ‘Dove sei? E perché stai facendo questo?’. Poi, dico ok, se è successo è perché doveva succedere, quindi ne prendo atto. Se mi arrabbio e metto un muro non ottengo nulla di buono, anzi, forse quell’ostacolo diventa ancora più difficile, no, da buttare giù”. Lo afferma la conduttrice e attrice Martina Colombari nella seconda puntata del programma ‘Io credo’, in onda su Tv2000 (canale 28 e 157 Sky) lunedì 24 febbraio ore 21.05, condotto da don Marco Pozza e per la regia di Andrea Salvadore. All’interno della puntata anche la storia di Sandro Pozza, fratello di don Marco, nella comunità di Calvene in provincia di Vicenza.
“Ho imparato ad accettare – aggiunge la Colombari a Tv2000 – quello che arriva e fare i conti di giorno in giorno, così, anche un po’, come ti posso dire, senza farmi anche un po’ troppe domande. Perché ho visto che poi mi complicavo la vita e basta. E quindi accetto, che non significa sopporto, ma cerco di reagire, di fare, non mi lamento troppo e vado, pedalo”.

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La Colombari, nell’incontro con don Marco, parla anche del figlio: “Achille ora ha 15 anni, ed è in un’età complicatissima, complicatissima, perché in questo momento storico gli adolescenti sono quelli che hanno più difficoltà. Noi genitori non possiamo replicare l’educazione che abbiamo avuto, perché è un mondo completamente differente. Sto imparando adesso, nel vedere mio figlio non come una prosecuzione mia, ma come un qualcosa di differente, accettando le sue diversità, che sono enormi, perché non ha niente di mio e niente di mio marito”.

L’ex Miss Italia racconta infine il rapporto con il marito l’ex calciatore del Milan, Alessandro Costacurta: “Billy è il rigore, perché, allora, il vero Alessandro, quello che piace a me, è quando siamo all’estero. Perché a lui dà veramente fastidio la popolarità, l’essere riconosciuto, mille persone che gli chiedono del Milan, e si infastidisce proprio. Lui è sé stesso solo quando siamo all’estero, ed è l’Alessandro che io preferisco, perché è quello più vero, quello più intimo, è quello che non si protegge”.

21 Febbraio 2020