DELLA VALLE

VALERIA DELLA VALLE – sabato 1 agosto
Valeria Della Valle, storica della lingua italiana, accademica della Crusca, dell’Arcadia, i templi che custodiscono un patrimonio che ci identifica come popolo, e come persone: la lingua che parliamo è il nostro biglietto da visita. Dobbiamo averne cura, incuriosendoci per l’etimologia che offre significati non solo letterali, ma culturali, relativi alla vita dell’uomo nei diversi tempi e luoghi. La Della Valle, simpaticissima, brillante, è maestra in una divulgazione spigliata, vivace, che ricorda i fondamentali di una lingua mai chiusa nelle grammatiche, rinnovata dai testi rap e dai social e dalle invenzioni di papa Francesco, ma purtroppo imbarbarita da volgarità e rabbia. Un dialogo che tocca storia, passata e presente, e anche la sua storia personale, speciale e affascinante, in un pezzo di Roma bohèmienne che resiste solo negli scatti dei paparazzi…

 

GUARINIELLO

RAFFAELE GUARINIELLO – domenica 2 agosto
il magistrato rompiscatole, un topo di cassazione. Non si è fermato mai, in una carriera dedita alla giustizia, alla tutela del lavoro e della salute dei cittadini. Dalle schedature Fiat negli anni 70 ai clamorosi casi Eternit e il più recente processo per la strage della Thyssen, nonostante la prescrizione, nonostante i depistaggi, non si è mai fermato. Mai giustizialista, contrario alla custodia cautelare, mai invischiato con la politica, è convinto che abbiamo tutte le leggi necessarie, basta applicarle, e studiare tanto. E che anche senza condanne esemplari, solo far emergere quel che pare prassi abituale come reato sia un precedente per cambiare, per formare le coscienze.

 

GIUSEPPE CONTE

GIUSEPPE CONTE – sabato 8 agosto
una delle voci più alte della nostra poesia, traduttore raffinato, romanziere, un intellettuale come ce ne sono pochi, capace di ragionare sulle grandi domande dell’uomo e riscoprire la presenza del mito, del sacro, della natura. Il suo ultimo romanzo racconta la storia di un cavaliere genovese ((la Liguria è la sua terra, reale e d’elezione), che prese Gerusalemme, portando nella sua città il sacro catino in cui Gesù spezzò il pane nell’ultima cena. I senza cuore è un thriller, un giallo storico fascinoso, con tutti gli ingredienti dell’avventura e del mistero che rendono appassionante una storia: un novello Ulisse, il Graal, i pirati, un dèmone che assassina le sue vittime con ferocia, l’Oriente e l’Occidente che convivono. Contemporaneamente, Conte pubblica l’ennesima raccolta di poesia, Non smetterò di scrivere sul mare: specchio dell’umano, slancio verso l’infinito. Una poesia che si radica nel mito e nel sacro, ambiti trascurati da una letteratura spesso intimistica, che non sa più testimoniare e svolgere il suo ruolo di resistenza, di sprone.

 

ANGELO VESCOVI

ANGELO VESCOVI  – domenica 9 agosto
biologo di fama, direttore scientifico della Casa Sollievo della Sofferenza di san Giovanni Rotondo, della banca delle stampali cerebrali per curare malattie neurologiche, prima di tutti la Sla. Vescovi è un polemista, e un segno di contraddizione: attaccato violentemente da una comunità scientifica ideologicamente impostata, per il suo fermo rifiuto ad utilizzare le staminali embrionali: perchè non funzionano, dice semplicemente, e sfida chiunque a dimostrare il contrario. Perchè un embrione è un essere umano, e lo dice da agnostico, perchè non si tratta di una questione di fede, ma solo di ideologia, appunto, e di soldi. Chiamato dal papa a far parte della Pontificia Accademia per la Vita, lui, non credente, riconosce che solo la Chiesa oggi difende la ragione e l’uomo dalle manipolazioni sempre più ardite che possono ridurlo a pezzo di ricambio. Le staminali sono l’officina del nostro corpo, e ci porteranno risultati strabilianti: ma quelle buone, quelle che noi stessi possiamo generare, le sole davvero utili.

BEPI DE MARZI – sabato 15 agosto
musicista, compositore, direttore di coro, fondatore e maestro dei leggendari ‘Crodaioli’, forse il coro più noto in Italia e all’estero per diffondere la tradizione del canto popolare. Bepi ricorda gli amici con cui ha condiviso tante camminate e ideali, tra i quali in particolare Mario Rigoni Stern ed Ermanno Olmi. E con un po’ di nostalgia, un po’ di rabbia per un mondo così indifferente a ciò che vale davvero, racconta della decisione che ha avuto un’eco internazionale: lasciare i Crodaioli e la musica, anche quella sacra.

 

ADRIEN CANDIARD

Padre ADRIEN CANDIARD – domenica 16 agosto
Dopo essersi dedicato alla politica, nel 2006 è entrato nell’Ordine domenicano. Oggi risiede a Il Cairo dove è membro dell’Institut dominicain d’études orientales (Ideo). Si occupa di Islam e ha scritto anche diversi saggi di spiritualità. Nel 2017 ha ottenuto il Prix des libraires religieux per il volume Quando eri sotto il fico… Discorsi intempestivi sulla vita cristiana. Giovane, brillante, coltissimo. Un abito bianco da domenicano, per uno dei più autorevoli studiosi dell’Islam, dell’Istituto di Studi orientali de Il Cairo: la città che l’ha accolto, dopo Parigi, dove ha lasciato una carriera avviatissima in politica, nello staff di Dominique Strauss-Kahn, quando si candidava alla carica di Primo Ministro. Ma anche quando faceva politica si sapeva, che era un tipo particolare, impegnato con la fede, sempre pronto a parlare di Dio, la cosa che davvero l’interessava. Adesso il suo abito lo aiuta, gli apre l’attenzione e il cuore di tanti, che lo sentono vicino, lo cercano, in mezzo ai musulmani o ai laicissimi concittadini francesi.

ALEJANDRO MARIUS

ALEJANDRO MARIUS – sabato 22 agosto
imprenditore sociale venezuelano. Ingegnere, manager di Pirelli Telecom, in carriera, lascia tutto per aprire un’associazione ‘no profit’ che aiuta a trovare lavoro, formando professionalità in un paese che vive una drammatica situazione politica, economica, sociale, da decenni. ‘Trabajo y persona’ in dieci anni ha formato oltre 3500 cuochi, cioccolatai, badanti, meccanici…la crisi suggerisce, stimola la creatività. I figli partono per cercare lavoro all’estero? I vecchi vanno assistiti. Il Venezuela produce il miglior cacao al mondo? Ma no sa fare il cioccolato. Si comprano meno auto? Bisognerà aggiustare quelle nuove. Secondo quel che insegna la dottrina cristiana, e quel che l’esperienza mostra, il lavoro è per la dignità della persona e di un popolo. Alejandro si muove su questa strada, con amici e partner cercati testardamente e senza pregiudizi.

François-Xavier Bellamy

FRANCOIS-XAVIER BELLAMY – domenica 23 agosto
un fenomeno in Francia, tra gli intellettuali, nella politica: è stato vicesindaco di Versailles, è parlamentare europeo, tra i Républicains, e allergico alle etichette. Che sia cattolico, è innegabile. Che sia tradizionalista, forse per Libération, se tradizionalista significa essere contrario alla manipolazione degli embrionie all’utero in affitto. Bellamy ha insegnato per scelta filosofia nelle banlieues di Parigi, sostiene che essere filosofo non è un titolo accademico, ma una disposizione esistenziale .Sostiene che la politica ha il compito di difendere un’eredità culturale, ha illustrato il suo impegno a Bruxelles citando l’Iliade e l’Odissea…Il suo primo libro, I diseredati, un best seller: ricostruisce la crisi della trasmissione della conoscenza, come se la cultura inquinasse un sapere “naturale”. Il suo secondo libro, ora pubblicato in Italia da Itaca e dalla Fondazione De Gasperi, si intitola Dimora. Per sfuggire all’era del movimento perpetuo. Perchè nella frenesia straniante del ostro mondo, che corre senza una mèta, dobbiamo porci il problema di una mèta, e delle radici. Come diceva Pavese, “un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli. Sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. “

GIUSEPPE LATERZA

GIUSEPPE LATERZA – sabato 29 agosto
editore e figlio e nipote e pronipote di una generazione di editori: una realtà familiare e imprenditoriale d’eccellenza, una storia tutta italiana e del meridione più intraprendente e creativo. Il ruolo dell’editoria e della cultura nella formazione, la necessità di inventare una nuova comunicazione per diffonderle, la crisi del la lettura e soprattutto dei librai, oppressi dai colossi dell’e commerce, la volontà di insistere su una saggistica di qualità per rispondere alle sfide dell’economia e della politica. Oggi manca alla politica una nicchia culturale a cui attingere, e la libertà non significa neutralità. Chi lavora nella cultura ha una responsabilità, da esercitare per le sfide del quotidiano, senza rinchiudersi in élites intellettuali presuntuose e sganciate dalla realtà.

EIKE SCHMIDT

EIKE SCHMIDT – domenica 30 agosto
è il direttore, tedesco, del più frequentato Museo italiano, gli Uffizi di Firenze: una direzione prima osteggiata, poi applaudita, per i successi di pubblico e immagine e per le scelte innovative, nel calendario delle esposizioni, nell’apertura ad una platea sempre più varia e vasta. I bambini, ad esempio: gli Uffizi sono l’unico Museo italiano con opere esposte “alla loro altezza”, con la possibilità di accostarvisi, toccarle (vetri speciali le proteggono, naturalmente!). O i percorsi “rock”, per i ragazzi. Non solo forma: restauri, apertura di nuove sale, del celeberrimo corridoio del Vasari…Schmidt si sente fiorentino al 100/100, e ha rinunciato a incarichi di prestigio nel mondo per l’amore alla città e al Rinascimento, che è stato il suo ambito di studi fin da ragazzo. Perché per essere un direttore degli Uffizi non basta essere un buon manager, bisogna conoscere, amare, condividere la Bellezza. Con lo stesso spirito ha accettato di presiedere il consiglio d’amministrazione del Fondo Edifici di Culto: da custodire, sostenere, senza museizzare, perché le chiese sono anzitutto luoghi di preghiera e incontro della comunità.

24 Luglio 2020