Paolo Ruffini, Prefetto per la Comunicazione della Santa Sede, l’unico Prefetto laico, sposato, in Vaticano. Palermitano, romano d’adozione, laureato in giurisprudenza ma giornalista fin da quando era ragazzino.
Il Mattino, Il Messaggero, direttore del GrRai, di Rai 3, di La 7, di  Tv2000. Un creativo, coraggioso, perché oggi sono storia della Tv programmi da lui o con lui ideati, come Ballarò, Che tempo che fa, Parla con me, Report…segnali di una tv aperta, dialogante, diversa. Oggi guida un Dicastero che attui la riforma voluta dal papa: unire per uno scopo comune Pontificio Consiglio delle Comunicazioni, Sala Stampa Vaticana, Radio Vaticana, Osservatore Romano, portale, sito, Casa editrice, librerie, tipografia, sevizio fotografico, centro di produzione tv. Tesi solo a testimoniare l’incontro con Gesù, senza alcuna strategia, seguendo il metodo che il papa segna con la sua presenza.  La Chiesa è perché comunica, e deve comunicare per poi incontrarsi, fare comunità. Senza mai rincorrere il tempo presente, con la forza anzi di sorprenderlo, di cambiarlo con la testimonianza. Messa così, c’è poco spazio per tecnicismi e discussioni da massmediologi: emerge il cristiano, non il ruolo, la persona, che si sente a servizio, qui e con il cuore nelle favelas brasiliane e argentine.
Sabato 27 marzo ore 20.50

Roberto Zaccaria, giornalista, costituzionalista, accademico, consigliere d’amministrazione e poi presidente della Rai, quindi politico, eletto deputato per tre legislature, e oggi presidente del Centro Italiano Rifugiati. Cos’è il servizio pubblico, “il diritto e il rovescio” della Rai, il rapporto tra Rai e politica, e le campagne per i bambini stranieri rifugiati nel nostro paese. Un lavoro gratuito, appassionato, il più toccante e gratificante della sua vita, dice. Che condivide con la moglie, l’attrice Monica Guerritore.
Domenica 28 marzo ore 21

25 Marzo 2021