I documentari di luglio su Tv2000, in onda mercoledì 30 giugno, 7 e 14 luglio in seconda serata. I documentari raccolgono il concetto di bellezza e perfezione artistica e spirituale attraverso la figura di Michelangelo e le opere conservate a Firenze, l’idea di arte espressa da Papa Francesco, e il percorso interiore di Giuliana di Norwich che la porta alle Rivelazioni dell’Amore Divino.

Ecco il calendario:

Mercoledì 30 giugno
Michelangelo a Firenze
Documentario di Piero Badaloni e Nino Criscenti che ripercorre la vita e le opere di Michelangelo Buonarroti a Firenze. La guida è Cristina Acidini, storica dell’arte e già Soprintendente a Firenze. Una produzione in collaborazione con Metamorfosi.

 

 

Mercoledì 7 luglio
Papa Francesco. La mia idea di arte
Il rapporto fra Chiesa e arte è sempre stato molto stretto e molti pontefici hanno espresso il loro pensiero sull’arte e sulla sua funzione.  Il documentario ‘Papa Francesco. La mia idea di arte’, diretto da Claudio Rossi Massimi e scritto dalla giornalista Tiziana Lupi, è tratto dall’omonimo libro in Bergoglio esprime chiaramente il suo punto di vista su ciò che è e deve essere l’arte: testimone credibile della bellezza del Creato, strumento di evangelizzazione e di contrasto della cultura dello scarto.
Papa Francesco suggerisce così una serie di opere per descrivere e spiegare al mondo la sua idea. Dai Musei Vaticani, fino a Piazza San Pietro e alla Basilica Vaticana, lo spettatore cammina nella galleria d’arte ideale suggerita del Pontefice.
Le opere presentate lungo questo itinerario sono: il Torso del Belvedere, La dea che allatta un bambino, Il Buon Pastore, L’Obelisco di San Pietro, San Pietro in Cattedra, Le Opere di Misericordia, La Deposizione del Caravaggio, la Cappella Sistina, Il Cristo operaio e La Vergine di Lujan entrambe di Alejandro Marmo, fino alla Renault 4 donata al Pontefice dal parroco veronese don Renzo Zocca.

Mercoledì 14 luglio
Tutto sarà bene
di Sara Binelli, con Beatrice Fazi

Inghilterra, 1373. Una donna di circa trent’anni decide di vivere la sua vita reclusa dentro le quattro mura di una cella, adiacente ad una chiesa. Oggi questo ci può apparire assurdo, ma molte erano le donne che in quel periodo in Europa sceglievano questa forma di vita religiosa “alternativa” al monastero, che paradossalmente garantiva loro una grande libertà interiore: di pregare, di studiare, di essere guide spirituali.
Ma Giuliana di Norwich non è una reclusa qualsiasi. Compie questa scelta infatti dopo aver ricevuto 16 “Rivelazioni”, al culmine di una grave malattia da cui sembrava non dovesse uscire viva. Il contenuto di queste rivelazioni fu messo per iscritto da lei stessa, in vent’anni di meditazione, in un libro, il primo testo scritto in lingua inglese da una donna: “Le Rivelazioni dell’Amore Divino”.
Perno di questo amore è la Passione di nostro Signore che, nei vividi racconti di Giuliana, raggiunge una delle sue rappresentazioni più dure. Così il volto di Giuliana esprime la pace di chi possiede Dio perché ha partecipato fino in fondo all’incommensurabile dolore della Sua Passione. Questo è il volto che lei offre dalle tre finestre della sua cella: una finestra sulla via per parlare, confortare, guidare la gente di Norwich e chi la viene a cercare da lontano, una finestra per le donne che l’aiutano e una finestra sul Tabernacolo della Chiesa.
La sua presenza nella cella della Chiesa di Saint Julian è storicamente attestata da un’altra donna sua contemporanea, Margery Kempe, autrice di un’autobiografia, che riporta parte dei colloqui avuti con lei.
La visione di Giuliana sconvolge per chiarezza e modernità: viene svelato, come forse mai prima, il volto misericordioso e materno di Dio nella seconda Persona della Trinità, tema che sei secoli più tardi verrà ripreso da Giovanni Paolo I: “Noi siamo oggetti da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. E’ papà; più ancora è madre…” (Angelus, 10 Settembre 1978).
Benedetto XVI, durante l’udienza del 1 dicembre 2010, presentò la figura di Giuliana: “Giuliana di Norwich ha compreso il messaggio centrale per la vita spirituale: Dio è amore e solo quando ci si apre, totalmente e con fiducia totale, a questo amore e si lascia che esso diventi l’unica guida dell’esistenza, tutto viene trasfigurato, si trovano la vera pace e la vera gioia e si è capaci di diffonderle intorno a sé”.
“Tutto sarà bene” è una frase che ricorre spesso nelle rivelazioni e riassume bene la visione antropologica e teologica di Giuliana. Anche dal male, il peggiore che si possa immaginare, Dio trae il bene, persino dal peccato. E a confermare l’attualità di quanto Giuliana esprime ricordiamo come papa Francesco abbia indetto, a partire da novembre 2015, un giubileo dedicato proprio alla Misericordia di Dio.
La docufiction è arricchita con le interviste a suor Elizabeth Ruth Obbard, carmelitana, autrice di diversi saggi su Giuliana, lei stessa reclusa per alcuni anni ad Aylesford, nel Kent, a suor Pamela, che vive a Norwich proprio accanto alla chiesa di saint Julian, e alla prof.ssa Alessandra Bartolomei, dell’Università Gregoriana di Roma.

24 Giugno 2021