Il trisnonno, Alberto I, tra i primi a parlare di protezione ambientale

L’intervista nel corso di ‘Terramater’, la serie di documentari sulla cura del pianeta

“Il mio trisnonno, Principe Alberto I, era una persona straordinaria. Era un inventore, un amante del mare. Credeva profondamente nella scienza, nella scienza e nell’ arte insieme, come fautrici di pace, e nel progresso dell’uomo”. Lo racconta il Principe Alberto II di Monaco a Tv2000, tra i protagonisti dell’ultimo documentario di ‘Terramater’, la serie sull’ambiente e la cura del pianeta. Un viaggio che mostra le meraviglie naturalistiche della Terra. La puntata è dedicata alle Isole Svalbard, l’arcipelago abitato più a nord del mondo. Un luogo remoto e glaciale dove il riscaldamento globale è incredibilmente amplificato. A parlare di questo luogo estremo è il Principe Alberto II di Monaco, da sempre in prima linea nella difesa del Pianeta.

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“Nel 1903 il mio trisnonno fu il primo a parlare del potenziale pericolo della pesca eccessiva in alcune parti del mondo – ricorda il principe Alberto II – Per i suoi tempi era un visionario. All’epoca la parola ‘protezione dell’ambiente’ neanche esisteva ma l’interesse che aveva sull’ impatto dell’uomo sulla natura fu per me una grande ispirazione. È per questo che ho cercato di seguire le sue orme soprattutto celebrando il centenario della sua esplorazione nella regione artica, l’arcipelago delle Svalbard. Infatti nell’estate del 2005, un anno prima di recarmi al Polo Nord, ho ripercorso la sua rotta con alcuni scienziati di Monaco a bordo di una nave”.
“Abbiamo percorso la sua rotta intorno a Spitsbergen verso nord – prosegue il principe Alberto II a Tv2000 – Era incredibilmente interessante vedere gli stessi posti che lui vide. E paragonando le vecchie foto che lui fece di alcuni luoghi, soprattutto di una baia dove si trovava un grande ghiacciaio, il Lilli Hook, era interessante vedere che oggi nell’arco di quasi 100 anni si è ritirato di ben 6 chilometri. Per me è stato un segno che la situazione stava cambiando rapidamente e che dovevamo affrontare la questione in maniera urgente. Ed è grazie alle sue azioni, alla sua visione che sono stato in grado di creare una fondazione e tentare di contribuire in prima persona alla causa ambientale”.
Sul futuro del pianeta il Principe Albero II afferma: “Spero che i miei figli erediteranno un pianeta che funzionerà in maniera più sostenibile. Siamo riusciti a rallentare gli effetti del cambiamento climatico, o almeno a mitigarli, e spero che si affronterà il problema dell’inquinamento. Infatti non abbiamo ancora parlato della questione enorme dell’inquinamento della plastica nel mondo, sia sul suolo che anche nei nostri oceani. Senza un oceano sano, non avremmo un pianeta sano. Sembra facile dirlo, ma è semplicemente vero. Bisogna limitare gli effetti del cambiamento climatico, limitare il livello dell’acidificazione negli oceani che anch’esso è un problema e quasi nessuno ne parla. Ma il problema più grande sarebbe se i pezzi di plastica aumentassero nell’oceano, allora non esisterebbero più pesci né mammiferi marini. Non possiamo continuare a riempire i nostri oceani con 80 milioni e mezzo di tonnellate di plastica ogni anno. Non si può continuare così. Perciò se riusciamo ad affrontare queste questioni, nei prossimi 20 o 30 anni forse saremmo in grado di lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti un pianeta più sano e quindi un futuro più luminoso. Ma ho la sensazione che si dovrà ancora combattere a lungo perché è una lotta a lungo termine, un problema che non si potrà risolvere in poco tempo”.
‘Terramater’ è scritto e condotto da Antonio Montesanti, regia di Sofia Rinaldo. Le cronache recenti raccontano di una Terra sempre più fragile. Papa Francesco nella Enciclica ‘Laudato sii’, dedicata alla “cura della casa comune”, invita tutti alla tutela. La conoscenza e la comprensione del Pianeta permettono una maggiore consapevolezza, fondamentale per suscitare il rispetto e programmare il futuro.

3 Settembre 2021