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Medio Oriente, Ucraina e migranti i temi dell’intervista del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, al presidente della CEI, il card. Matteo Zuppi.

“È un Avvento segnato da tanta violenza, tanta guerra, tanti episodi che manifestano un tessuto che dobbiamo riconnettere, tanta solitudine, una mentalità che porta l’individuo a prendere, a possedere e quindi a distruggere. Abbiamo un Avvento di pace che deve cominciare da essere artigiani di pace, attenti al prossimo, capaci di sconfiggere le tenebre con la luce dell’amore”.

Nel recente messaggio alla Cop28 il Papa ha rilanciato la proposta di costituire un fondo contro la povertà con i soldi delle armi. Perchè?
“L’idea di Papa Francesco è giustissima. Siamo in un periodo peraltro in cui c’è la tentazione al riarmo. Perché purtroppo i meccanismi di risoluzione dei conflitti con il multilateralismo, con gli organismi che possono nel diritto risolvere i conflitti sono molto diminuiti”.

Negli ultimi giorni stanno facendo rumore alcuni articoli legati a intercettazioni di un’inchiesta a carico dell’associazione Mediterranea circa l’attività di soccorso in mare dei migranti. Dalle intercettazioni, va precisato che non sono i vescovi a parlare, vengono chiamate in causa anche alcune diocesi. Che cosa si può dire?
“Le cose sono molto chiare: due diocesi hanno presentato un progetto alla CEI che prevedeva una formazione e anche il contributo per salvare i profughi in mare. Ancora l’altro giorno è morta una bambina di due anni, sappiamo quanto il Mediterraneo sia un cimitero. Quindi penso che le due diocesi abbiano fatto bene ad aiutare a ridurre questa sofferenza. Chi salva in mare è soprattutto la Guardia Costiera. Il 95% dei salvataggi in mare viene operato proprio dalla Guardia Costiera che fa un lavoro encomiabile e straordinario, di grandissima professionalità e anche soprattutto in difesa della legge del mare. L’impegno della Chiesa e della CEI è chiarissimo ed è soprattutto per aiutare a restare. La Chiesa ogni anno con l’8xmille distribuisce 80 milioni di euro nei Paesi di povertà o di guerra da dove tante volte partono i profughi e i migranti. La Chiesa aiuta a combattere l’illegalità con la legalità. I corridoi umanitari sono un’indicazione su cui la Chiesa, la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio e altre organizzazioni si sono impegnate tanto e anche con un ingente impegno economico”.

8 Dicembre 2023