Effetto notte: Favino, Allevi e il film “40 secondi” su Willy Monteiro Duarte

Pierfrancesco Favino e Giovanni Allevi protagonisti della puntata di ‘Effetto notte’, il rotocalco di informazione cinematografica di Tv2000 condotto da Fabio Falzone, in onda venerdì 14 novembre alle 22.55, dedicata a storie di caduta e rinascita ispirate alla vita vera. In scaletta anche “40 secondi” di Vincenzo Alfieri sulla vicenda di Willy Monteiro Duarte.

Si comincia con un incontro tra Pierfrancesco Favino e il giovane Tiziano Menichelli, protagonisti del film “Il maestro”. Un campioncino del tennis e un maestro che è stato un campione ma ora è in caduta libera. Ma chi è maestro in questa storia? “Bella domanda – dice Favino – io dal mio giovane protagonista ho imparato moltissimo. Come genitore – aggiunge – non ho risposte pronte: so che è importante seguire le attitudini dei figli ma anche essere capaci come adulti di sbagliare: i genitori perfetti mi fanno paura e rischiano di essere addirittura controproducenti”.

A seguire ampia intervista in studio con Vincenzo Alfieri, che racconta il suo film “40 secondi”, dedicato a Willy Monteiro Duarte, pestato e ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020. La pellicola ha vinto il premio per il cast all’ultima edizione della Festa di Roma. “Sono partito dal libro della giornalista Federica Angeli – racconta il regista – ma poi sono andato ad incontrare i giovani e quello che mi ha colpito di più è l’indifferenza, in un contesto fatto di violenza. Vogliamo aiutare i ragazzi a capire – aggiunge – e anche per questo il film sarà mostrato ampiamente nelle scuole, come accaduto con la pellicola di successo “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, che ha lo stesso team produttivo”.

Chiude la puntata Giovanni Allevi che nel docufilm “Allevi – Back to life” racconta, attraverso interviste e testimonianze di personaggi pubblici e del suo privato, quanto la sua musica sia stata influenzata dalla malattia. “Per prima cosa – dice Allevi – voglio dare un abbraccio agli amici di Tv2000. L’idea di finire al cinema – aggiunge – mi inquieta ma penso che sia un passaggio necessario: questo è un film altamente spirituale che eleva dal buio e riesce a dare un senso anche alla malattia. E questo era davvero difficile”.

12 Novembre 2025