Mafia, De Raho: “Protocollo intesa frattura ferma contro modello famiglia criminale”
Il procuratore nazionale Antimafia al Tg2000 a margine del protocollo per tutelare donne e minori: “Passo importante. Daremo alle madri, che non vogliono i figli boss o uccisi, la possibilità di sganciarsi dalle famiglie d’origine”.
Roma, 02 febbraio 2018. “Non è una collaborazione, né una testimonianza ma una scelta di vita. È una frattura ferma rispetto al modello famigliare mafioso”. Lo ha detto il Procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, a margine del protocollo d’intesa, presso la Direzione nazionale antimafia, per il sostegno alle donne e ai minori provenienti da famiglie della criminalità organizzata o vittime di violenza mafiosa.
Il percorso prevede l’attivazione di un sistema di interventi nei contesti di criminalità organizzata della provincia di Reggio Calabria: “E’ passo molto importante – ha sottolineato De Raho – per il cambiamento della Calabria. Il protocollo sarà un esempio anche per gli altri territori: la Sicilia, la Campania e la Puglia. Le donne che appartengono a famiglie mafiose possono finalmente contare su una rete in grado di sostenerle e attuare quel trasferimento in un territorio lontano da quello di origine, per garantire un futuro migliore ai propri figli”.
“È l’obiettivo – ha proseguire De Raho – che desideravamo da tempo conseguire: dare a chi vuole un’alternativa di vita un’ esistenza diversa e migliore. E soprattutto la possibilità di sganciarsi dalle famiglie della ‘Ndrangheta dove ancora sono presenti rituali che appartengono ad un periodo arcaico che sembra risalente alla preistoria”.
“Ci sono donne che hanno il desiderio e il coraggio di voler cambiare – ha concluso De Raho – comprendendo che altre alternative non possono esserci se non quelle di affidarsi a una rete. Vogliono portare fuori i propri figli per non vederli boss, uccisi o in carcere. E soprattutto per non vederli soffrire come gli altri componenti della famiglia che hanno operato nel crimine”.
2 Febbraio 2018