Tv2000: Letta e Barca a ‘Benedetta economia!’

Letta: “Ricreare il clima di unità della prima ondata”
Barca: “La rabbia la esprimi quando c’è un vuoto di politica”

Stasera prima puntata del programma realizzato con la Scuola di Economia Civile
Condotto da Eugenia Scotti, in studio ospite fisso l’economista Luigino Bruni
Ore 21.50

Roma, 28 ottobre 2020. “C’è stata una energia che ha consentito di vivere con coesione la prima ondata delle pandemie non solo in Italia ma dovunque. Questa energia è venuta meno, c’è stata una sorta di rimozione collettiva in tutti i Paesi europei, nei mesi scorsi. E oggi è più faticoso ritirare fuori una energia per ricreare quel clima di unità”. Lo dice Enrico Letta, direttore della Scuola di Affari internazionali Sciences Po di Parigi, nel corso del programma Benedetta Economia che stasera alle 21.50 riprende su Tv2000 con la prima puntata dedicata al “virus delle diseguaglianze”. Disparità che in questo periodo di pandemia si sono fatte più forte e aspre in vari ambiti, dal lavoro all’educazione scolastica, dalla sanità alle politiche abitative.

Commentando le manifestazioni di protesta di questi giorni in Italia, l’economista Fabrizio Barca, coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, ospite in studio, ha detto: “Quando non hai altro, c’è solo rabbia. E la rabbia la esprimi quando c’è un vuoto, come c’è un vuoto di politica, in questo momento, nel nostro Paese. Una situazione drammatica in cui non stiamo solo noi, attenzione, ma l’intero Occidente”.

Quest’anno il programma di Tv2000 giunto alla quarta edizione segue e racconta la crisi economica che il Paese attraversa, aggravata dalla pandemia. Come sempre è realizzato in collaborazione con la Scuola di Economia Civile e si avvale della presenza fissa dell’economista Luigino Bruni in studio insieme alla conduttrice Eugenia Scotti.

Quali sono gli ambiti in cui sono diventate più accese le disuguaglianze in questo tempo di pandemia?

Secondo Barca “come dice Papa Francesco, dove erano più accese già prima. Il Papa ha nominato “Tecnologia”, che non è la prima parola che viene in mente quando si parla di diseguaglianze. È l’accesso alla conoscenza, ai saperi. Ci sono oggi persone che sono in condizioni peggiorate e imprese, organizzazioni, corporation mondiali che stanno accrescendo in maniera straordinaria i loro profitti perché già prima controllavano la loro conoscenza. La concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi vuol dire concentrazione di decisioni”.

“Le grandi piattaforme digitali non fanno politiche pubbliche, le abbiamo lasciate sole a fare quello che volevano – sottolinea Barca – Per contrastare i giganti del web abbiamo anche una terza via, e cioè la possibilità di contrastare i monopoli con altri monopoli come è successo in Italia durante il dopoguerra, ad esempio con l’Eni”.

Secondo Letta: “Quando parliamo di Amazon, di Google, parliamo di veri e propri stati. Economie che potrebbero stare nel G20. Ci vorrebbero due cose: 1) una politica antitrust a livello globale in grado di spezzare quei monopoli ed evitare quelle concentrazioni di potere. 2) Una politica delle imposte. Un passo vanti in Europa in questi medi di lotta a al virus è stato immaginare una tassazione specifica per i giganti Hi Tech che non pagano le tasse in Europa. Invece così le pagheranno”.

Per Barca “c’è la possibilità di contrastare i monopoli con altri monopoli. Lo abbiamo fatto nel dopoguerra: quando l’Italia aveva problemi di petrolio ha fatto l’Eni, quando aveva problemi di acciaio ha fatto l’Italsider. Oggi c’è una possibilità, ce lo dice la presidenza della Commissione europea quando propone una agenzia che non solo faccia ricerca ma sviluppi e anche doni i vaccini. Alle corporation di avere vaccini non interessa. Se siamo come siamo è perché sulla Sars non si è lavorato. Oggi la presidenza della Commissione lo capisce e ci dice che abbiamo bisogno di un soggetto pubblico, non nazionale ma europeo. Lo potremmo avere anche nel digitale per contrastare le grandi corporation sul loro terreno, quello della concorrenza. Il mercato si può giocare per la giustizia sociale”.

Al centro dell’approfondimento di Benedetta Economia anche il tema della povertà educativa e il confronto del mondo della scuola con lo scenario inaspettato e improvviso della didattica a distanza. Sul rischio che il moltiplicarsi dei contagi da Covid colpisca di nuovo pesantemente gli studenti italiani, Enrico Letta ha detto: “In questo momento sicuramente governare è molto difficile però credo che sia molto importante che passi nell’opinione pubblica un’idea diversa da quella che sta circolando: i portatori del virus non sono i bambini e i ragazzi. Il ruolo della scuola è fondamentale per includere; un anno che i ragazzi perdono è un anno che non recuperano più. Dobbiamo fare di tutto perché la scuola funzioni anche in questo periodo e perché in questa capacità inclusiva torni a funzionare e speriamo anche che queste risorse che arriveranno dall’Europa vengano usate anche per la scuola. Dobbiamo avere il coraggio di investire sui giovani, sono il nostro futuro, senza avere paura, anche perché sono pochissimi e molto spesso anche molto meglio di noi”.

Ospite della puntata anche il regista Mimmo Calopresti, ultimo film “Aspromonte, la terra degli ultimi”, che ha vissuto e rappresentato al cinema la disuguaglianza. Calopresti si racconta, dall’infanzia in Calabria alla adolescenza e gioventù a Torino dove suo padre, sarto rimasto senza lavoro nel paese di origine, si trasferisce e va a lavorare in Fiat. Sulla crisi dello Spettacolo, il regista dice che ci si doveva pensare per tempo: “Un posto dove non c’è un cinema e un teatro non è un bel posto”.

28 Ottobre 2020