Papa FrancescoUn’Udienza Generale dedicata alla riflessione su tre dimensioni che scandiscono il ritmo della vita famigliare: la festa, il lavoro, la preghiera. Il Santo Padre si è soffermato sulla prima di queste dimensioni: la festa. “La festa è un’invenzione di Dio, un prezioso regalo che Dio ha fatto alla famiglia umana: non roviniamolo!” ha detto Papa Francesco il 12 agosto in Aula Paolo VI rivolgendosi ai pellegrini che hanno partecipato alla catechesi. Commentando la conclusione del racconto della Creazione, nel Libro della Genesi, ossia la consacrazione del settimo giorno da parte di Dio, il pontefice ha sottolineato: “Dio stesso ci insegna l’importanza di dedicare un tempo a contemplare e a godere di ciò che nel lavoro è stato ben fatto”, intendendo come lavoro “ogni azione con cui noi uomini e donne possiamo collaborare” alla sua opera creatrice. La festa, il monito del Papa “non è la pigrizia di starsene in poltrona, o l’ebbrezza di una sciocca evasione”, ma è anzitutto “uno sguardo amorevole e grato sul lavoro ben fatto”.
Può capitare che una festa arrivi in circostanze difficili o dolorose, e si celebra magari “con il groppo in gola” ha sottolineato Papa Francesco, eppure, anche in questi casi, “chiediamo a Dio la forza di non svuotarla completamente. Voi mamme e papà sapete bene questo: quante volte, per amore dei figli, siete capaci di mandare giù i dispiaceri per lasciare che loro vivano bene la festa, gustino il senso buono della vita! C’è tanto amore in questo!”

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Anche nell’ambiente di lavoro, a volte – senza venire meno ai doveri! – noi sappiamo “infiltrare” qualche sprazzo di festa: un compleanno, un matrimonio, una nuova nascita, come anche un congedo o un nuovo arrivo…, è importante, ha detto Francesco. “È importante fare festa. Sono momenti di famigliarità nell’ingranaggio della macchina produttiva: ci fa bene!”. Ma il vero tempo della festa sospende il lavoro professionale, ed è sacro, perché, ha aggiunto il Papa, “ricorda all’uomo e alla donna che sono fatti ad immagine di Dio, il quale non è schiavo del lavoro, ma Signore”, e dunque anche noi non dobbiamo mai essere schiavi del lavoro, ma “signori”. C’è un comandamento per questo, un comandamento che riguarda tutti, nessuno escluso! “E invece – ha sottolineato il pontefice – sappiamo che ci sono milioni di uomini e donne e addirittura bambini schiavi del lavoro! In questo tempo ci sono schiavi, sono sfruttati, schiavi del lavoro e questo è contro Dio e contro la dignità della persona umana! L’ossessione del profitto economico e l’efficientismo della tecnica mettono a rischio i ritmi umani della vita, perché la vita ha i suoi ritmi umani”.
Poi Papa Francesco ha fatto riferimento al “tempo del riposo”, soprattutto quello domenicale, che “è destinato a noi perché possiamo godere di ciò che non si produce e non si consuma, non si compra e non si vende”. E invece, ha proseguito “vediamo che l’ideologia del profitto e del consumo vuole mangiarsi anche la festa: anch’essa a volte viene ridotta a un “affare”, a un modo per fare soldi e per spenderli. Ma è per questo che lavoriamo? L’ingordigia del consumare, che comporta lo spreco, è un brutto virus che, tra l’altro, ci fa ritrovare alla fine più stanchi di prima. Nuoce al lavoro vero, consuma la vita. I ritmi sregolati della festa fanno vittime, spesso giovani”.
Infine, ha detto Papa Francesco “il tempo della festa è sacro perché Dio lo abita in un modo speciale. L’Eucaristia domenicale porta alla festa tutta la grazia di Gesù Cristo: la sua presenza, il suo amore, il suo sacrificio, il suo farci comunità, il suo stare con noi… E così ogni realtà riceve il suo senso pieno: il lavoro, la famiglia, le gioie e le fatiche di ogni giorno, anche la sofferenza e la morte; tutto viene trasfigurato dalla grazia di Cristo”. Ed ha aggiunto:”La famiglia è dotata di una competenza straordinaria per capire, indirizzare e sostenere l’autentico valore del tempo della festa. Ma che belle sono le feste in famiglia, sono bellissime! E in particolare della domenica. Non è certo un caso se le feste in cui c’è posto per tutta la famiglia sono quelle che riescono meglio!”. La stessa vita famigliare, guardata con gli occhi della fede, dice Francesco “ci appare migliore delle fatiche che ci costa. Ci appare come un capolavoro di semplicità, bello proprio perché non artificiale, non finto, ma capace di incorporare in sé tutti gli aspetti della vita vera. Ci appare come una cosa “molto buona”, come Dio disse al termine della creazione dell’uomo e della donna (cfr Gen 1,31). Dunque, la festa è un prezioso regalo di Dio; un prezioso regalo che Dio ha fatto alla famiglia umana: non roviniamolo!”.

 

12 Agosto 2015

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