Cristiani perseguitatiRoma, 6 agosto 2015 – “La comunità internazionale politica è assolutamente inerte, assente, silenziosa anzi complice” della persecuzione dei cristiani, “la comunità internazionale cristiana, invece, non ha mai smesso di inviarci aiuti per andare incontro ai bisogni dei fratelli della Chiesa”. Lo ha detto mons. Maroun Lahham, vescovo ausiliare di Gerusalemme dei Latini e vicario patriarcale per la Giordania, in un’intervista di Nicola Ferrante per il Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando la lettera di Papa Francesco indirizzata a mons. Lahham e affidata al segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, in visita in Giordania in occasione del primo anniversario dell’arrivo dei profughi iracheni, avvenuto l’8 agosto 2014.
“Il mondo politico – ha ribadito mons. Lahham – è assolutamente da condannare ma il mondo delle Caritas ci aiuta, specialmente la Conferenza episcopale italiana. Senza il loro sostegno non saremmo in grado di portare aiuto ai nostri fratelli cristiani”.
Mons. Lahham, ha, infine, voluto ringraziare e lanciare un appello alla Cei, sottolineando che “qui c’è bisogno di tutto: dal rifacimento dei tetti delle case, all’acqua, alla luce, alle cure mediche. Quest’anno realizzeremo un progetto immenso: apriremo le nostre scuole il pomeriggio per quei 1700 ragazzi che hanno già perso l’anno scolastico affinché possano seguire le lezioni e non perdere un secondo anno di scuola. Questo comporta, però, un costo perché è necessario pagare dei professori. In questo senso la Cei ci potrà dare un aiuto”.

6 Agosto 2015

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