“Bel tempo si spera”,  il programma di attualità e costume di Tv2000, ha ospitato Fiorella Mannoia che ha raccontato i suoi 40 anni di carriera, gli incontri decisivi, le collaborazioni con i più grandi autori italiani ed internazionali. A colloquio con Lucia Ascione, la cantautrice romana ha parlato anche della famiglia, del suo impegno civile e sociale, di Papa Francesco.

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“Oggi la nostra politica, che dovrebbe essere lungimirante, non supera le 24 ore, navighiamo a vista verso un ignoto. La politica non deve pensare solo a ciò che accade oggi ma anche alle generazione future. Se la questione immigrazione l’avessero affrontata in tempo oggi tutto questo non sarebbe successo”. Lo ha detto Fiorella Mannoia in una lunga intervista a ‘Bel tempo si spera’ su Tv2000 sottolineando che “l’Africa non ha bisogno di carità, per quanto sia un sentimento nobile, non ha bisogno di persone che vanno a portare il giocattolo al bambino. L’Africa ha bisogno d’infrastrutture, formazione, università. Che ci piaccia o no siamo entrati in una nuova era”.  
La cantautrice romana ha inoltre ribadito che “non dobbiamo vergognarci della paura, nel vedere arrivare così tanti immigrati” e “non dobbiamo perdere la compassione, la parola più bella del vocabolario, condividere il dolore degli altri nel profondo,  il sentirsi partecipe al dolore degli altri”.
La Mannoia grande interprete della musica ma anche dei bisogni e delle fragilità degli altri: “Faccio tutto questo per dare un senso alla mia vita, sono stata una donna fortunata, vivo una vita privilegiata, e credo che quando si arriva alla mia età mettere a disposizione un po’ del proprio tempo per delle cause in cui credo, mi sembra quasi un dovere, è come dare un po’ di quel che ho ricevuto, questo dà un po’ il senso del nostro passaggio su questa terra. Non si può pensare solo a se stessi, bisogna anche mettersi a disposizione degli altri”.
Sulla strada dei ricordi Fiorella Mannoia non ha potuto dimenticare Pino Daniele: “La sua perdita è stata una tragedia, quando se ne vanno personaggi così lasciano un vuoto che è difficile da riempire. Di Pino ricordo le grandi risate che ci siamo fatte. Quello che mi manca di più è non sentire la sua voce”.

1 Ottobre 2015

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