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Benigni“E’ la mia prima volta in Vaticano: questo Papa mi piace tanto, non si può parlare moderatamente del Papa. Ieri ho fatto di tutto per vederlo nella piccola delegazione per consegnargli il libro, quando lo ho visto mi sono sentito come Zaccheo”. Così Roberto Benigni intervenendo alla presentazione del libro “Il nome di Dio è misericordia. Conversazione con Andrea Tornielli” di Papa Francesco. Benigni ha riflettuto sul significato della misericordia sottolineando come “Amare il proprio nemico è la frase più alta della storia dell’umanità”. Poi ha aggiunto: “La misericordia non non è una virtù seduta in poltrona, non sta ferma un secondo ma va incontro ai poveri e ai peccatori”. Questo libro “innalza i nostri cuori senza annacquare il cervello”. Si sente che per Francesco “la vita è compassione, amore e che il perdono è alla base del suo pontificato”. Per Benigni “la misericordia è la giustizia più grande, non la cancella, non la corrompe né abolisce, va oltre”. La misericordia “è il caposaldo della missione del Papa, il miserere mei Deus secundum misericordiam tuam del salmo 50 di Davide”. Ed ha proseguito La misericordia “contiene la gioia nel dolore: due colonne portanti nel cristianesimo, ma mentre il dolore è sempre presente nel cristianesimo la gioia la teniamo spesso nascosta. La gioia è invece il gigantesco segreto del cristianesimo, il suo elemento costitutivo. Chi ha sofferto senza perdere la gioia cristiana è vicinissimo al Signore”. Infine ha letto alcuni passi del libro di Papa Francesco

13 Gennaio 2016

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