Una donna decisa, eletta nel giugno dell’anno scorso, madre di due figli adolescenti, da sempre impegnata nell’ambiente della Comunità. Una donna che sostiene Israele senza se e ma, con tutta la libertà di criticarne anche le politiche di governo. Ma cosciente che “ogni deliberato attacco a Israele è antisemitismo”. “ La connotazione, il legame del popolo ebraico, ovunque esso sia  radicato, è innegabile. Rispetto alla questione mediorientale dico che tutto il processo non può non passare per alcuni passaggi fondamentali, primo fra tutti la sicurezza e la libertà all’interno dei confini di Israele. La pace non si conquista facendo muri, è vero, e anche lanciando le macchine contro i civili o scavando tunnel per far passare armi e terroristi. Lo ribadisco, lo rivendico: ci deve essere alla base un rapporto di fiducia e di rispetto. Se questi due elementi non ci sono, anch’io per proteggere i miei figli, mi chiuderei dentro casa.”

29 Gennaio 2016

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