David Murgia vi aspetta anche in estate per le sue “indagini ai confini del sacro”, in onda ogni lunedì in seconda serata sul canale 28 del digitale terrestre e in streaming su www.tv2000.it. Lunedì 15 agosto in seconda serata  “Guadalupe, gli enigmi della Tilma”. E’ la storia, il miracolo e il culto della vergine di Guadalupe in Messico – nel documentario di David Murgia – attraverso gli enigmi della Tilma, cioè del mantello di Juan Diego, il primo santo indios, su cui miracolosamente è apparsa l’immagine di una Madonna meticcia, la “morenita”. Un fatto unico che cambierà la storia e la fede delle Americhe. Questo lungo mantello è forse oggi la reliquia più studiata perché ancora sono molti i misteri da sciogliere. Il nostro viaggio alla scoperta di questo telo miracoloso ricostruisce simboli, segni, colori e forme di elementi indigeni che vengono raffigurati per spiegare la straordinarietà di un documento come questo. Ma non è tutto. Nella Tilma sono contenuti anche principi fisici che potrebbero spiegare la presenza di alcuni elementi pittorici e fatti particolari – diremo miracolosi –  che hanno permesso di poterla ancora ammirare e venerare.

22 AGOSTO

1944: apparizioni a Ghiaie di Bonate, un caso ancora aperto?

A distanza di 70 anni si potrebbe riaprire il caso delle presunte 13 apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate nel 1944, in provincia di Bergamo, con protagonista la piccola veggente di 7 anni, Adelaide Roncalli. Al momento per la Chiesa non c’è stata né rivelazione, né apparizione. Una vicenda che all’epoca ha coinvolto anche nazisti e servizi segreti e che ancora oggi interroga teologi, storici e fedeli su cui Tv2000 ha dedicato un docu-inchiesta a cura del programma ‘Indagine ai Confini del Sacro’ di David Murgia, in onda su Tv2000 il 22 agosto alle ore 22.40, e dal titolo ‘1944: apparizioni a Ghiaie di Bonate, un caso ancora aperto?’.

29 AGOSTO

Questo è il vero volto di Gesù di Nazareth?

I sudari per ora riconosciuti come reliquie di Cristo sono tre. Il più importante è il lino della Sindone di Torino. Poi abbiamo il Sudario di Oviedo, un drappo di lino utilizzato probabilmente da Giuseppe d’Arimatea – dopo la morte del Nazareno – per far uscire dalla bocca e dal naso di Gesù il sangue accumulato. E’ conservato nella Cattedrale del capoluogo delle Asturie. E infine abbiamo il Volto Santo di Manoppello. Secondo uno studio sul Volto di Manoppello, la sovrapposizione di queste tre reliquie fatta in modo cronologico darebbe vita ad unico Volto. Se sopra il volto raffigurato nella Sindone, quindi, sovrapponiamo il lino di Oviedo e infine il Volto Santo, tutto sembra coincidere: ferite, parti anatomiche, proporzioni del viso, segni della passione. A parte il gruppo AB sanguigno coincidente con la Sacra Sindone, le macchie ematiche combaciano perfettamente con quelle del Sudario di Oviedo e con le tracce che troviamo nel Volto santo.  La nostra inchiesta è alla ricerca di un volto, un volto molto particolare. questo è un viaggio che al di là delle certificazioni scientifiche, al di là dei dubbi che, più o meno ragionevolmente, si possono muovere alla sua autenticità ci vuole portare dritto a tentare di dare una risposta. E’ veramente questo il vero volto di Gesù di Nazareth? e per scoprirlo la nostra inchiesta parte da una piccola cittadina abruzzese: Manoppello. Il lino di Manoppello è anche chiamato come “altra sindone” e ancora oggi mantiene il suo fascino, dovuto, oltre che alla devozione, probabilmente anche all’ incertezza su quale sia stata l’ origine dell’ immagine che è ritratta sul lino. Sulla sua origine ancora oggi si danno mille interpretazioni.

5 SETTEMBRE

“Il mistero della Sindone salvata dai nazisti”

Le nostre telecamere sono entrate nell’Abbazia di Montevergine e hanno documentato, per la prima volta, l’operazione segreta in cui il Sacro Lino è stato trasportato, per timore che Hitler e i nazisti potessero rubarlo, dal Duomo di Torino al Santuario di Montevergine, in Irpinia. Qui la Sindone resterà nascosta per più di 6 anni: dal 25 settembre 1939 al 29 ottobre 1946, data del verbale di riconsegna (la disposizione di Umberto II di Savoia porta la data del 10 giugno 1946). Foto, documenti, verbali, lettere (l’allora Sostituto alla Segreteria di Stato, Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, inviò all’Abate di Montevergine un telegramma per discutere i dettagli dell’operazione) registri che testimoniano come i Savoia (che ne erano i proprietari) e il Vaticano sono riusciti a salvare la Sacra Sindone dalle mani di Hitler che ne era ossessionato. Infatti lui e molti aderenti al Partito Nazista nutrivano un interesse morboso per l’esoterismo e per i presunti grandi poteri che alcuni oggetti particolari, tra cui le più importanti reliquie cristiane, pensavano potessero avere. Per questo si misero alla ricerca del Santo Graal, della lancia di Longino e, appunto, della Sindone di Torino. La Sacra Sindone arrivò al Santuario di Montevergine a settembre del 1939. Fu presa in consegna dall’Abate e dal Priore, che la nascosero nel retro dell’altare, mentre tutti gli altri monaci rimasero sempre all’oscuro di tutto, fino alla fine della guerra. Il 29 ottobre 1946 fu riportata a Torino.

12 SETTEMBRE

“Quando la reliquia diventa un affare”

C’è uno strano fenomeno. Un fenomeno che ogni anno diventa sempre più grande e che grazie ai nuovi siti internet specializzati si sta trasformando in un immenso business. Stiamo parlando del commercio clandestino delle reliquie. Un commercio in cui viene sfruttata la devozione e la buona fede delle persone per fare soldi. Tanti soldi. Un affare che non si ferma neanche davanti al sospetto che la vendita di resti di santi possa essere il frutto di operazioni di saccheggio di tombe e siti archeologici. Il nostro viaggio sul commercio nero delle reliquie comincia dall’ultimo eclatante furto: da quando due persone hanno deciso di rubare una reliquia di Giovanni Paolo II.

19 SETTEMBRE

Rischio scisma, scomunicato il culto del “Bambinello di Gallinaro”

Tornano le Indagini ai confini del sacro – settimanale di inchiesta di David Murgia – per parlare dei recenti fatti legati alla scomunica al “Bambinello di Gallinaro “ e alla “Nuova Gerusalemme”. Dopo il provvedimento della Santa Sede le telecamere di Tv2000 hanno documentato cosa accade in questo paesino con poco più di 1000 persone nella valle del Comino. Durante l’inchiesta saranno mostrate le immagini inedite di Samuele Morcia, il leader del nuovo gruppo chiamato anche il condottiero. Di lui si conosce ben poco. Le immagini lo ritraggono durante un’assemblea svoltasi in un luogo segreto. E poi  – durante la puntata – le testimonianze di chi è uscito dal gruppo e dichiara di aver subito minacce e ritorsioni e ha deciso di raccontare quello che accadeva all’interno della comunità.

12 Agosto 2016

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