(Agenzia VISTA) Roma, 17 dicembre 2016
Organizzata in stretta collaborazione con lo Studio Fabio Mauri, la mostra al Madre, intitolata Retrospettiva a luce solida, è la più completa mai dedicata all’artista dopo la retrospettiva, nel 1994, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, e comprende più di cento fra opere, azioni e documenti, in un percorso che trasforma l’intero museo in un’esperienza critica dalla struttura molteplice, in cui l’opera si confronta con il suo progetto, il pensiero si fa fisico e il white cube museale si confonde con il palcoscenico teatrale e la scatola nera della sala cinematografica. Nel suo impianto di ricerca ed espositivo la mostra incorpora e trasmette il concetto di “luce solida” che compare in alcuni titoli delle opere dell’artista, in cui, richiamandosi alle Lampadine con i raggi solidificati futuriste, Mauri conferiva consistenza fisica al raggio che congiunge il proiettore e lo schermo cinematografico, traducendo così l’idea che tutte le componenti dell’esistenza hanno una “realtà”, ovvero cause e conseguenze reali: quindi anche il pensiero, l’immaginario, l’ideologia. Questa riflessione, successivamente affidata agli Schermi, alle Proiezioni e alle azioni performative, diviene metafora del rapporto tra mente e mondo, tra realtà e memoria, fra Storia e storie, trasformando, in occasione di questa mostra, il museo stesso in proiettore, così come il concetto di retrospettiva in una proiezione architettonica che avvolge lo spettatore, rendendolo parte attiva, soggetto/oggetto di questa narrazione, scandita in opere, azioni e documenti.

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19 Dicembre 2016

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