Siamo sicuri di riconoscere il male quando lo incontriamo? Pinocchio è talmente sicuro di sé che non riconosce l’inganno del Gatto e la Volpe e finisce addirittura per morire. La sua storia finisce qui, almeno per Collodi che avrebbe concluso la sua bella storia con i capitoli 12 e 15. Con “L’avventura di Pinocchio” insieme a Franco Nembrini, scopriamo che la sua vita come la nostra ha sempre una speranza nella notte. E la storia prosegue. Uscito salvo da Mangiafuoco, con 5 monete d’oro in tasca, Pinocchio è convinto di tornare da Geppetto per ripagare tutto il male fatto. La sua voglia di riscatto diventa la chiave per essere catturato dall’inganno del Gatto e la Volpe i quali lo attirano mostrandosi poveri ed innocui, conquistandosi la fiducia del burattino e convincendolo a seguire un ideale di bene futuro, disprezzando quei “cinque miserabili zecchini”. Accade anche a noi, non essere grati di quello che abbiamo e sognare un bene astratto che ci allontana dalla realtà. A nulla serve il ritorno del Grillo, sotto forma di merlo o anche palesato solo nella sua ombra, per rimettere sulla buona strada. Il “Campo dei Miracoli” ormai è la destinazione, senza rendersi conto del miracolo della sua vita, del mondo che lo circonda e del babbo che lo aspetta a casa. Questo rifiuto di riconoscere il male fino in fondo, di accettare qualcuno che ci indichi che stiamo sbagliando, renderà inefficace anche la presenza luminosa nella notte: l’incontro con una bambina dai capelli turchini, quella che diventerà la Fata Turchina. Citando il cardinal Biffi, Nembrini ricorda che il fantasma è la Chiesa per l’uomo moderno, agitato e impaziente, al quale “la salvezza che viene offerta appare talvolta astratta e chimerica come un fantasma e la Chiesa stessa sembra una realtà estinta da un pezzo, una forma inerte che forse un tempo ha avuto una vitalità, ma adesso, esangue e spenta com’è, non è in grado di rianimare proprio nessuno”. Quest’incontro sembra non serva a nulla e Pinocchio è acciuffato dagli assassini che lo impiccano. L’ultima frase di Pinocchio è rivolta al padre, quasi a fare eco al brano della Passione. Pinocchio è morto, ma qualcosa lo farà risorgere. Lo scopriremo nella prossima puntata.

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24 Gennaio 2017

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