A Soul sabato 6 gennaio riproponiamo l’incontro con Eraldo Affinati, scrittore, tra i più stimati del nostro panorama letterario, insegnante, editorialista per Avvenire e Repubblica, autore di una biografia di don Lorenzo Milani personale e originale: perché è proprio il parroco di Barbiana ad aver ispirato l’opera educativa di Affinati, e la nascita delle tante scuole per stranieri  Italia che portano il nome di Penny Wirton, piccolo protagonista di un romanzo purtroppo trascurato del grande Silvio D’Arzo. Luoghi di incontro e rispetto reciproco, a partire dalla lingua, tra vecchi e nuovi italiani. Luoghi in ci si mette in gioco la gratuità di tanti volontari che si spendono per insegnare, ma soprattutto per conoscere, dare un apporto umano a chi è solo e ha tanta dolorosa strada alle spalle. Questa storia ci sembrava così bella che ne abbiamo fatto un programma per Tv2000: Italiani anche noi andrà in onda dal 14 gennaio, ogni domenica, alle 19.30, sulla nostra rete. Un viaggio in Italia tra volti e   storie che raccontano come si può essere paese insieme; il riconoscimento che la nostra lingua è ancora, come è sempre stato, la miglior via per sentirsi italiani nell’anima.

Italiani anche noi si svolge in dieci puntate su altrettante Penny Wirton ognuna con un tema di riferimento: Roma (scuola),  Viterbo, (cura), Trebisacce (legalità), Lucca (amicizia), Forlì (patria), Udine (confine), Ferrara (futuro), Milano (radici), Bari (sud), Roma (famiglia).

Spiega quest’avventura speciale lo stesso Affinati: “Non avevo mai partecipato alla creazione di un programma televisivo, quindi mi sono messo all’opera senza conoscere il sentiero che avrei percorso. Ho scritto i testi guardando i filmati, poi li ho letti nella voce fuori campo che accompagna il telespettatore. Sin dall’inizio ho avuto chiaro quale poteva essere la guida ideale: don Lorenzo Milani. Chi sono infatti i ragazzi di Barbiana di oggi se non Mohamed, Omar, Tatiana e Fatima?  Il viaggio di Italiani anche noi è punteggiato dalle sue frasi ancora profetiche, nel sogno di un’altra scuola. Accanto al priore ho immaginato la presenza dei nostri più grandi scrittori, come se fossero il tetto della casa spirituale che accoglie gli immigrati”.

2 Gennaio 2018

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