Lo chef Moshe Basson fa parte dell’iniziativa “Chef for Peace” che riunisce musulmani, cristiani ed ebrei.

 

Benvenuti al ristorante che ha il sapore della Bibbia! Non lontano dai luoghi più sacri di Gerusalemme è possibile mangiare piatti squisiti realizzati con ingredienti biblici, come erbe o spezie, e cucinati con metodi artigianali.

L’artefice è Moshe Basson, uno chef ebreo di origine irachena specializzato nella cucina antica del Medio Oriente. Moshe Basson è una sorta di archeologo gastronomico.

“Amo la Bibbia, amo la Bibbia – dice Moshe Basson –  In essa ho trovato molte connessioni con la gastronomia. Per esempio, uso l’issopo che appare nella Bibbia quando Mosè conduce il popolo di Israele fuori dall’Egitto. Lui chiese agli israeliti di marcare con l’issopo intinto nel sangue di un agnello gli stipiti delle porte, in modo che non fossero colpiti dal Signore”.

Questa passione per le Sacre Scritture si traduce nella forma delle cosiddette “sette specie”, sette frutti che sono menzionati nella Bibbia come appartenenti a quelle terre. Sono: grano, orzo, uva, fichi, melograni, olive e datteri, ingredienti che in un modo o nell’altro sono inclusi nei loro piatti.

Dal 2001 Moshe Basson fa parte anche dell’iniziativa “Chef per la Pace”, un gruppo di circa 30 cuochi arabi e israeliani, ebrei, musulmani e cristiani, convinti che sedersi a tavola e condividere un buon pasto può costruire ponti di pace e dialogo.

“Ho iniziato a cucinare con mia madre, mia nonna e altre donne di altre religioni – continua Moshe Basson – Faccio parte di un gruppo chiamato “Chef per la Pace” che riunisce musulmani, israeliani ebrei e cristiani. I miei insegnanti erano le madri che preparavano questo cibo… Per me sono state una ispirazione. Ho scoperto che il cibo era collegato alla Bibbia”.

All’Eucalyptus, il suo ristorante, persone di tutto il mondo e di tutte le religioni siedono a tavola. Dice che la buona gastronomia non conosce fedi, razze o nazionalità.

Basson conclude: “Il cibo unisce le persone. Quando mangi, devi aprire la bocca e, in quel momento, si usa la bocca per parlare. Quando le persone sono separate, è allora che sorgono problemi e odio”.

Per questo motivo, dopo aver mangiato al “The Eucaliptus”, lo chef desidera che i suoi commensali non solo siano soddisfatti ma che portino con sé il gusto di una terra capace di accogliere tutti.

28 Marzo 2019

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