L’Università Cattolica della Nigeria ha bisogno di fondi per costruire una recinzione che protegga gli studenti dagli attacchi

 

Padre Valentine è professore alla Veritas University di Abuja in Nigeria, un ambizioso progetto promosso dai vescovi del Paese.

Oltre ad offrire la formazione accademica, questo centro è stato fondato 10 anni fa con uno scopo preciso. Valentine Onwunjiogu, Università Cattolica della Nigeria: “I vescovi hanno pensato che fosse saggio investire nella formazione accademica degli studenti. Tuttavia, allo stesso tempo, occorre fornire loro una formazione morale, così i giovani saranno più idonei nel prestare un servizio alla società”.

La Nigeria occupa la 148ma posizione, su 180 nazioni, nell’ultimo Indice di percezione della corruzione stilato da Transparency International. La corruzione ostacola lo sviluppo di un Paese ricco di materie prime come il petrolio e con quasi 23 milioni di giovani in cerca di lavoro. Inoltre, anche la violenza affligge questi luoghi: a quella di gruppi come Boko Haram si è aggiunta quella dei pastori Fulani. Padre Valentine spiega che l’università ha già subito diversi attacchi.

“Io stesso – dice P. Valentine Onwunjiogu – e il vice-cancelliere siamo stati costretti a chiamare le forze di sicurezza per allontanare un gruppo di loro dall’università, dato che non potevamo nemmeno avvicinarci. Non siamo riusciti a convincerli ad andare via dal territorio dell’università”. “I Fulani sono stati coinvolti in molti omicidi. Lo fanno spesso quando sanno che non sei un musulmano come loro ma un cristiano, o quando cerchi di spiegargli che non hanno il diritto di occupare il tuo territorio”.

Pertanto, la priorità dell’università è di proteggere la vita dei suoi studenti. Al momento, l’istituzione sta cercando fondi per costruire una recinzione attorno al suo terreno, al fine di prevenire ulteriori attacchi. Sono misure di sicurezza che vengono adottate anche nelle parrocchie.

“Molti sacerdoti adesso – continua P. Valentine Onwunjiogu – assumono servizi di sicurezza per assicurare che i fedeli, quando vengono a messa la domenica, siano protetti il più possibile”. “In questa situazione disperata, la fede rimane ancora molto forte, anche se ciò non impedisce che tante persone pratichino la loro fede nella paura”.

Oltre ai pastori Fulani, anche Boko Haram è ancora molto attiva in Nigeria, nonostante il governo abbia decretato che sono “tecnicamente sconfitti”. Questo gruppo terroristico non agisce solo in Nigeria, ma ha esteso i suoi tentacoli anche ai Paesi vicini come il Camerun, il Ciad e recentemente il Niger.

10 Luglio 2019

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