dal lunedì al venerdì ore 17:30

Dove va la Chiesa in Italia dopo il Convegno ecclesiale di Firenze? Per rispondere a questa domanda nasce l’incontro “Nuova tappa dell’evangelizzazione e sinodalità” che si tiene a Loppiano, dal 18 al 20 febbraio, con lo scopo di riflettere sul rinnovamento ecclesiale alla luce della Evangelii Gaudium. Il convegno è promosso dal movimento dei Focolari in Italia insieme al CEG, il Centro Evangelli Gaudium dell’istituto Universitario Sophia (IUS).

Gennaro Ferrara incontra Don Vincenzo Di Pilato, docente di teologia all’Istituto Teologico Pugliese e membro del Centro Studi “Evangelii Gaudium” con cui riflette sull’esortazione apostolica come profezia di una Chiesa in uscita e volta alla mistica della fraternità.

Per approfondire il tema, abbiamo ascoltato il discorso del Papa ai Vescovi in occasione del 5° Convegno Nazionale della Chiesa Italiana del 10 novembre 2015 quando invita ad applicare un metodo, quello della sinodalità, e mettersi in “movimento creativo” per il rinnovamento della Chiesa, come sottolinea anche nel discorso a Loppiano, del 10 maggio 2019, quando parla di “mistica del noi” e del discernimento comunitario.

A commento delle attività del giorno di Papa Francesco, l’ascolto delll’Omelia di Santa Marta di oggi, ci porta a ragionare sui sentimenti di Dio e sulla possibilità che ognuno ha per consolare Dio.

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IN EVIDENZA

DI PILATO: “Elaborare una cultura dell’incontro”

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DI PILATO: “L’altro: via che mi conduce a Dio”

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VISITA A FIRENZE IN OCCASIONE DEL 5° CONVEGNO NAZIONALE DELLA CHIESA ITALIANA – INCONTRO CON I PARTECIPANTI AL CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALE 10.11.2015

Sognare la Chiesa
Papa: Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà. …
Sebbene non tocchi a me dire come realizzare oggi questo sogno, permettetemi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni Diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni…
Sono sicuro della vostra capacità di mettervi in movimento creativo per concretizzare questo studio. Ne sono sicuro perché siete una Chiesa adulta, antichissima nella fede, solida nelle radici e ampia nei frutti.

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VISITA PASTORALE A NOMADELFIA E A LOPPIANO 10.05.2018

La fedeltà creativa
Papa: Nel cambiamento di epoca che stiamo vivendo – non è un’epoca di cambiamento, ma un cambiamento di epoca – occorre impegnarsi non solo per l’incontro tra le persone, le culture e i popoli e per un’alleanza tra le civiltà, ma per vincere tutti insieme la sfida epocale di costruire una cultura condivisa dell’incontro e una civiltà globale dell’alleanza. ….
Per me – e consiglio a voi di farlo – l’esempio più grande è quello che possiamo leggere nel Libro degli Atti degli Apostoli: guardare come loro sono stati capaci di restare fedeli all’insegnamento di Gesù e avere il coraggio di fare tante “pazzie”, perché ne hanno fatte, andando dappertutto. Perché? Sapevano coniugare questa fedeltà creativa. …
Ma come si fa a conoscere e a seguire lo Spirito Santo? Praticando il discernimento comunitario. E cioè riunendosi in assemblea attorno a Gesù risorto, il Signore e Maestro, per ascoltare ciò che lo Spirito oggi ci dice come comunità cristiana (cfr Ap 2,7) e per scoprire insieme, in questa atmosfera, la chiamata che Dio ci fa udire nella situazione storica in cui ci troviamo a vivere il Vangelo.

 

SANTA MARTA

I sentimenti di Dio
Papa: I sentimenti di Dio, Dio padre che ci ama – e l’amore è un rapporto – ma è capace di arrabbiarsi, di adirarsi. E’ Gesù che viene e dà la via per noi, con la sofferenza del cuore, tutto… Ma il nostro Dio ha dei sentimenti. Il nostro Dio ci ama col cuore, non ci ama con le idee, ci ama con il cuore. E quando ci carezza, ci carezza col cuore e quando ci bastona, come un buon padre, ci bastona col cuore, soffre più lui di noi.

Io non credo che i nostri tempi siano migliori dei tempi del diluvio, non credo: le calamità sono più o meno le stesse, le vittime sono più o meno le stesse. Pensiamo per esempio ai più deboli, i bambini. La quantità di bambini affamati, di bambini senza educazione: non possono crescere in pace. Senza genitori perché sono stati massacrati dalle guerre… Bambini soldato… Soltanto pensiamo a quei bambini.

C’è la grande calamità del diluvio, c’è la grande calamità delle guerre di oggi dove il conto della festa lo pagano i deboli, i poveri, i bambini, coloro che non hanno risorse per andare avanti. Pensiamo che il Signore è addolorato in cuor suo e avviciniamoci al Signore e parliamogli, parliamo: “Signore, guarda queste cose, io ti capisco”. Consoliamo il Signore: “Io ti capisco e io ti accompagno”, ti accompagno nella preghiera, nell’intercessione per tutte queste calamità che sono frutto del diavolo che vuole distruggere l’opera di Dio.

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19 Febbraio 2019