Il 14 giugno la Chiesa cristiana romana ricorda e festeggia sant’Eliseo, un profeta ebraico vissuto nel corso dell’ottavo secolo prima della nascita di Cristo. Le sue vicende sono state in grande parte riportate nella Bibbia. In ebraico il suo nome significa “Dio è la mia salvezza”. Di lui si sa che fosse un uomo di grande saggezza preso in considerazione anche dalla religione islamica proprio per questa sua caratteristica, con il nome di Al-Yasa. Secondo quanto riportato dalla Bibbia, sant’Eliseo era figlio di Safat e si avvicinò alla religione ebraica diventando discepolo di Elia.

È il più taumaturgico dei profeti. La Bibbia ricorda una lunga serie di prodigi da lui operati: stendendo il mantello di Elia divise le acque del Giordano; con una manciata di sale rese potabile l’acqua di Gerico; rese inesauribile l’olio d’oliva di una vedova; risuscitò il figlio della sunamita che lo ospitava; moltiplicò i pani sfamando un centinaio di persone; guarì dalla lebbra Naaman, generale del re di Damasco

Morì verso il 790 a.C., e venne sepolto nei pressi di Samaria, dove ai tempi di S. Girolamo esisteva ancora il suo sepolcro.

14 Giugno 2019