È uno dei santi più radicati nella memoria religiosa della Spagna. Era un diacono vissuto a cavallo tra il III e IV secolo e lavorava al fianco del vescovo Valerio, che sapeva di avere nel suo collaboratore un grande sostegno grazie al coraggio e alle capacità dimostrate. Vescovo e diacono venne arrestati, probabilmente nell’anno 304, durante la violenta persecuzione anticristiana scatenata da Diocleziano. Fu subito chiaro che tra i due il più “pericoloso” era Vincenzo, il cui eloquio era accompagnato dalla solida volontà di non cedere al persecutore. Atroci furono le torture che fu costretto a subire e che lo portarono alla morte.

Da una delle omelie che Sant’Agostino ogni anno, il 22 gennaio, dedicava al martire Vincenzo ricaviamo questo pensiero: “il diacono Vincenzo aveva coraggio nel parlare, aveva forza nel soffrire. Nessuno presuma di se stesso quando parla. Nessuno confidi nelle sue forze quando sopporta una tentazione, perché, per parlare bene, la sapienza viene da Dio e, per sopportare i mali, da lui viene la fortezza”.

22 Gennaio 2020