Martedì in seconda serata

Massimo Popolizio, nel ruolo di Eddie Carbone, l’immigrato italoamericano divorato da una passione distruttiva nel dramma Uno sguardo dal ponte, del grande Arthur Miller, è il protagonista di una puntata dedicata a storie di uomini ai margini della società e in fuga dalla miseria, attori di vicende che parlano di sangue e ingiustizie da cui sono vinti e annientati. Questo e altro a Retroscena– I segreti del teatro, il programma di Michele Sciancalepore in onda martedì 25 aprile in seconda serata su Tv2000.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

 

 La puntata si apre in compagnia di Massimo Popolizio, uno degli attori più autorevoli e amati della scena italiana, che ci accompagna alla scoperta del suo Uno sguardo dal ponte, celeberrimo lavoro del drammaturgo americano Arthur Miller, di cui è protagonista e regista. La storia, raccontata da Miller e rappresentata per la prima volta a Broadway nel 1955, è ambientata nel sottobosco portuale di Brooklyn dove l’emigrato italiano Eddie Carbone (Massimo Popolizio), scaricatore di porto, vive con la moglie e la nipote diciottenne, della quale è geloso. Una possessività che sarà la sua rovina e spingerà la storia verso un dramma annunciato e irreversibile. Un nefasto intreccio dominato da povertà, morbosità e clandestinità (Eddie accoglie e protegge in casa sua due cugini immigrati illegali che poi consegnerà alla giustizia) che Massimo Popolizio sceglie di scandagliare rivelando gli anfratti più oscuri e inesplicabili dell’animo umano: «Mi affascina innanzitutto la discesa agli inferi di questo personaggio che non è in grado di usare la razionalità per frenare la sua passionalità” rivela l’attore-regista. Popolizio poi pone anche l’accento sul tema scottante dell’immigrazione che, al pari della passione patologica, attraversa l’opera di Miller: «Siamo diventati dei benestanti con problemi di pinguedine – confessa l’attore e regista – siamo grassi con problemi cardiovascolari che non avevano i nostri genitori, ci siamo imborghesiti e ci siamo dimenticati di quando i migranti eravamo noi. Io sono fuori moda perché penso che il turismo ci abbia rovinato, come anche la globalizzazione, penso che la tecnologia abbia portato un imbarbarimento generale nel mondo, ma sono fuori moda, non le possiamo dire queste cose, però le sappiamo. Siamo diventati indifferenti».

Nella seconda parte del programma, la rubrica “Memory” attinge al prezioso archivio di Retroscena per raccontare ancora storie di “uomini ai margini” con la prima messinscena del romanzo Fontamara, poema epico popolare dello scrittore abruzzese Ignazio Silone, dopo oltre ottanta anni dalla sua prima pubblicazione. Cinque attori danno voce al mondo di Silone e dei suoi “cafoni”, gli ultimi della terra che nessuno vuole ascoltare e che oggi sembrano reincarnarsi nei “fantasmi” dei migranti che bussano alle porte dell’Europa. “Passano anni e secoli ma abusi e privilegi cambiano poco” racconta a Michele Sciancalepore Francesco Niccolini, autore dell’adattamento.

 

Al termine della puntata non mancheranno due appuntamenti consolidati, quello con la “sand artist” Gabriella Compagnone che anche quest’anno realizza in esclusiva per Retroscena le sue emozionanti creazioni sulla sabbia e, infine, l’altrettanto ormai storica rubrica CheTeatroFa, la mappa degli appuntamenti e delle “temperature” teatrali più significative della nostra penisola in stile Meteo.

Retroscena – i segreti del teatro, viaggi nelle {cre}azioni. Un programma di Michele Sciancalepore, in onda il martedì e in replica il giovedì sempre in seconda serata su TV2000, canale 157 SKY, canale 28 digitale terrestre, canale 18 di tivùsat.

20 Aprile 2023

  •  

  • Il libro di Retroscena