Martedì in seconda serata

La quarta puntata di Retroscena – I segreti del teatro, il programma di Michele Sciancalepore, offre un emozionante reportage con un viaggio nel teatro che esalta la bellezza della metafora e difende l’immaginazione. In pratica esperienze spettacolari di morte e rinascita che lasciano il segno. Tutto questo grazie alle anteprime e ai debutti seguiti in occasione del Napoli Teatro Festival Italia, giunto alla sua dodicesima edizione.

Il Napoli Teatro Festival Italia, diretto da Ruggero Cappuccio, ha anche quest’anno riempito le piazze e i teatri di capoluogo e regione con 150 eventi e 800 artisti in campo. Nel suo ampio reportage, la puntata di Retroscena propone alcune delle esperienze più significative di questa dodicesima edizione, con gli spettacoli, le prove e le interviste ai suoi protagonisti. Ruggero Cappuccio riscrive in siciliano e napoletano l’Edipo a Colono di Sofocle e lo affida alla regia metafisica del lituano Rimas Tuminas, con protagonista Claudio Di Palma nel ruolo del tribolato re mendico. Da Sofocle/Cappuccio, con il loro manifesto poetico del dolore, si passa alla prima trasposizione teatrale in Italia di Orgoglio e pregiudizio, il celeberrimo romanzo di Jane Austen, realizzata da Arturo Cirillo che oltre alla regia si ritaglia ben due ruoli: quello del signor Bennet e quelli en travesti di Lady Catherine De Bourgh. Dalla poetica di Cirillo trapiantata nell’Inghilterra vittoriana, Retroscena approda nel Canada del regista Robert Lepage che con il suo Kanata, realizzato per il Théatre du Soleil, denuncia l’emarginazione dei popoli autoctoni e le ferite del passato coloniale, con una messinscena dal sapore cinematografico. Si passa poi alla coinvolgente drammaturgia sensoriale del Teatro de los Sentidos di Enrique Vargas che porta a Napoli, con il coordinamento artistico di Gabriella Salvaterra, Reneixer (ovvero rinascere), un lavoro-ricerca intorno al mondo simbolico del vino. Marco Baliani, infine, con il suo intenso ‘Una notte sbagliata’, che porta in scena come interprete e regista, ci parla della gratuita banalità del male attraverso la storia di un uomo pestato a sangue senza apparente motivo da alcuni agenti. “Abbiamo una sensazione netta che ci sia un progressivo impoverimento della sacralità della vita” confessa Marco Baliani a Retroscena.

In conclusione, la nostra “sand artist” Gabriella Compagnone con la sua emozionante creazione artistica sulla sabbia, e l’imperdibile appuntamento con la rubrica “CheTeatroFa”, la mappa degli appuntamenti e delle “temperature” teatrali più significative della nostra penisola in stile meteo

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21 Novembre 2019

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  • Il libro di Retroscena