Martedì in seconda serata

Peppe Barra e Paolo Hendel sono i mattatori della nona puntata di Retroscena, la prima del 2023, che ruota attorno a due personaggi che in modi, tempi e geografie diverse hanno guadagnato una vasta e duratura popolarità presso il grande pubblico. Obiettivi puntati sui loro ultimi spettacoli e sul racconto dei personali ricordi: dagli esordi al grande successo, il rapporto col teatro e col pubblico, fino al tema degli anni che passano e delle aspettative sul futuro.

La puntata si apre con il talento comico e riflessivo di Paolo Hendel che presenta il suo monologo La giovinezza è sopravvalutata, scritto con Marco Vìcari e diretto da Gioele Dix. Con il linguaggio della stand up comedy, Hendel dà vita con spiazzante sincerità a una sorta di autoconfessione ironica sugli anni che passano, raccontando al contempo se stesso e un Paese, l’Italia, che, come dicono le statistiche, sta invecchiando inesorabilmente. Dopo aver instillato il dubbio che la giovinezza sia la vera età d’oro dell’uomo, l’attore contrappone in questa intervista il suo personale programma per una vecchiaia felice: “D’altronde Sant’Agostino ha detto ‘La speranza ha due bellissimi figli: l’indignazione e il coraggio; l’indignazione per come vanno le cose e il coraggio di cambiarle’. Ecco se hai questo dentro di te puoi avere anche 150 anni e non sarai mai veramente vecchio”.

“Il mio è un destino segnato: dovevo essere attore e cantante. Quello che sono l’ho sempre saputo perché ho vissuto e respirato il teatro fin dalla più tenera età”: con questa confessione sincera e disarmante il grande artista partenopeo Peppe Barra apre la seconda parte di Retroscena presentando il suo nuovo recital dal titolo Buonasera a tutti in cui mette in scena la sua vita tra canzoni, ricordi – dalle origini della sua carriera ai nostri giorni – e testi recitati, accompagnati al piano dal musicista Luca Urciuolo e la regia di Francesco Esposito. Attraverso la sua maschera sferzante e soave e i suoi molteplici registri vocali, Peppe Barra disegna in questa intervista il suo manifesto del fare spettacolo, ovvero commuovere, divertire, essere drammatico, traendo origine da un talento innato e straripante, coltivato nella tradizione di un teatro alto e popolare assieme: “Tutta la città di Napoli è un grande teatro che assorbe le energie del Vesuvio e del sottosuolo: in nessuna città del mondo si respira la follia creativa della mia terra” racconta a Retroscena.

Al termine della puntata non mancano due appuntamenti consolidati, quello con la “sand artist” Gabriella Compagnone che anche quest’anno realizza in esclusiva per Retroscena le sue emozionanti creazioni sulla sabbia e, infine, l’altrettanto ormai storica rubrica CheTeatroFa, la mappa degli appuntamenti e delle “temperature” teatrali più significative della nostra penisola in stile Meteo.

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11 Gennaio 2023

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