dal lunedì al venerdì ore 15.15

Percorrendo una strada sterrata piena di ciottoli, si incontra il monastero benedettino di San Pietro in Vigneto. L’abbazia, situata lungo la via municipale che nel tredicesimo secolo collega Assisi a Gubbio, appariva più una fortificazione che un edificio religioso. Costruita dai benedettini con materiali recuperati dalle rovine di un tempio pagano dedicato a Marte Ciprio, era un rifugio perfetto per i pellegrini che, stremati dal cammino, la scorgevano da fondo valle e vi trovavano l’accoglienza dei religiosi di Montelabate. La chiesina, che all’interno conserva affreschi del quindicesimo secolo, si confonde totalmente con le altre strutture del complesso restaurato negli anni Novanta. Per oltre due secoli l’enorme struttura venne abitata da un solo monaco, fino all’annessione alla Mensa capitolare dei canonici di Gubbio avvenuta nel 1463. l’eremo è stato recuperato e rilanciato dell’eremita padre Basilio Martin, che ha offerto a lungo la sua assistenza spirituale ai pellegrini in sosta di preghiera. Ora il luogo accoglie viandanti e pellegrini, grazie alla presenza di molti operatori. Tra questi Paolo Caucci, professore che attualmente gestisce l’Eremo. Ci racconta tutto Caterina Dall’Olio.

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30 Giugno 2017