Stefano, un ricercatore universitario precario da 25 anni
Stefano vive a Roma con la sua compagna, ha un figlio adulto di 27 anni, e sente il peso degli anni che passano. La precarietà è una condizione che logora. L’assegno di ricerca è un lavoro senza tutele, senza certezze: ogni anno bisogna sperare in un rinnovo, ogni anno si rischia di restare senza nulla. Stefano vede scorrere il tempo, accumula pubblicazioni, esperienze, titoli, ma il traguardo della stabilità sembra sempre più lontano. La sua è una storia di passione e di fatica, di dedizione e di rabbia. Rabbia per un sistema che si dice meritocratico ma che in realtà si regge su logiche opache, dove il destino di una persona può dipendere da una sola relazione, da una sola scelta sbagliata. Il servizio è di Rosario Sardella.
5 Giugno 2025