di Giampiero Spirito

Due ali in cielo. Marino Perani e Giuseppe Massa, sono scomparsi nei giorni scorsi. Il primo, 77 anni, è stata l’ala destra del Bologna campione d’Italia del 1964. Il secondo, 69 anni, stesso ruolo nella Lazio, nell’Inter e del Napoli, di qualche anno dopo. Due talenti puri di scuola italiana. Oggi si chiamerebbero giocatori di fascia oppure esterni. Oltre a volare sono stati capaci di far spiccare il volo ad altri.
Perani è stato infatti lo scopritore di Roberto Mancini, che iniziò proprio nel Bologna. Mentre Massa, con il suo “sacrificio” fece vincere lo scudetto alla Lazio del 1974. Si, perché dalla sua cessione all’Inter, nel 1972, il club biancoceleste ricavò 300 milioni di lire più Frustalupi e Silva. Così l’allora direttore sportivo Antonio Sbardella comprò dalla serie B, tra gli altri, Re Cecconi, Garlaschelli e Felice Pulici, oggi ospite fisso di “Sport 2000”. Quella squadra, allestita per la salvezza, conquistò poi il tricolore. Pulici mi ricorda oggi che fu pagato 35 milioni di lire.
Chelsea- Roma, di mercoledì scorso. Sapete quanti giocatori italiani c’erano in campo? Uno! Davide Zappacosta, naturalmente… nelle file dei blues londinesi allenati dal leccese Antonio Conte.
In compenso nello Sporting Lisbona che ha perso con la Juventus ha giocato da terzino il fiorentino Cristiano Piccini, cresciuto nei viola e che oggi vanta una clausola rescissoria da 45 milioni di euro. E nell’Europa League, Stefano Napoleoni, nato a Roma 31 anni fa, ha segnato per la sua squadra, l’İstanbul Başakşehir, contro l’Hoffenheim.
A proposito di Conte, complimenti! “La colpa è mia”, ha dichiarato deluso, dopo il pari con la Roma. Non dell’arbitro o delle partite ravvicinate, del campionato poco allenante, dei talenti che non crescono più o della scuola dove non si pratica lo sport…
Bravi anche Lukaku e De Gea del Manchester United che alla fine della partita vinta con il Benfica, invece di rifugiarsi subito negli spogliatoi, hanno abbracciato e consolato in campo il giovane portiere Svilar, che con una papera ha regalato il successo agli uomini di Mourinho. Svilar con i suoi 18 anni e un mese è il più giovane portiere della storia della Champions League.
Ma il più bravo di tutti è stato il maltese Andre’ Schembri, che non ha esultato dopo il momentaneo pareggio del suo Apollon contro l’Atalanta, in Europa League. “Come avrei potuto dopo quello che è accaduto a Malta…”, ha spiegato l’attaccante. Il pensiero è andato alla tragica morte della giornalista Daphne Capuana Galizia, uccisa da un’autobomba per le sue inchieste. A volare in cielo stavolta è stata una penna coraggiosa.

23 Ottobre 2017

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