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“Se il sangue di mia sorella possa essere servito a Dio per portare la pace nel mondo, potrò dire, nonostante il comprensibile dolore umano, di essere orgoglioso della morte di mia sorella”. Lo ha detto don Luca Monti fratello di Simona una delle vittime dell’attentato terroristico di Dacca, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
“L’invito – ha aggiunto don Luca – è saper rispondere con il Vangelo della misericordia e del perdono, attraverso la lucidità e il coraggio della fede cristiana, ad una religione essenzialmente intrisa di violenza e odio. E se è vero che questi occidentali sono stati uccisi perché non conoscevano il Corano, allora Simona è morta martire”.
“Mi viene in mente la frase di Papa Francesco – ha sottolineato don Luca – quando dice che per la corruzione non c’è perdono. Questo movimento terroristico fa parte della gamma della ‘corruzione’, dunque non c’è perdono. Allora il perdono è la scelta di una riconciliazione pronta e dolorosa ai piedi della Croce, nell’accettazione di come sono andati i fatti”. Servizio di Beatrice Bossi

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4 Luglio 2016

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