Lunedì-sabato: 8.30, 12, 14.55, 18.30 e 20.45. Domenica: 18.30 e 20.45

Abu Nwar, deserto di Giuda. Davanti al villaggio beduino c’è l’insediamento israeliano di Maldumin, a sette chilometri da Gerusalemme. Al posto di queste povere baracche potrebbero essere costruiti presto case e alberghi per cittadini israeliano col lo scopo di seppellire l’idea di uno Stato palestinese, per usare le parole del ministro delle finanze smotrich quando ha annunciato il via libera la progetto E1: unire gli insediamenti della zona a Gerusalemme e interrompere il collegamento tra il nord e il sud del territori palestinesi.

 Jihan Frehat – insegnate – villaggio di Abu Nuwar: “Vivere sotto costante minaccia ci fa paura, vogliono eliminare noi e la nostra cultura”, racconta Jihan, insegnante nell’asilo del villaggio. “Mi sono riuscita a laureare per cercare di dare un futuro ai nostri bambini.”

L’asilo è stato costruito grazie al tenace lavoro delle missionarie comboniane, iniziato 15 anni fa. accanto ai più poveri dei poveri della Terrasanta. Oggi sono 10 i villaggi beduini in cui operano.

Suor Lourdes Garcia – Missionaria Comboniana – Betania: “Nel villaggio di Abu Alnar, vivono trenta famiglie. I cavi elettrici non arrivano e per la luce si usano i pallennli solari, l’acqua si prende da questo pozzo e da alcune taniche sparse nel villaggio. Da due anni gli uomini hanno perso il lavoro e anche il redditto della pastorizia è ridotto, a causa delle limitazioni di movimento.”

Ibhraim Kalel Sraya, padre di 15 figli – Villaggio di Abu Alnar: “Mi sono rimaste solo 15 pecore per il bisogno della mia famiglia”

Sono le donne del villaggio ad avere iniziato a lavorare, grazie al corso di taglio e cucito. Fili di pace il nome del progetto delle missionarie comboniane, sostenuto dalla solidarietà di tanti che ordinano borse, astucci, sciarpe ricamate a mano da più di 120 donne beduine.

Suor Cecilia Serra – Missionaria Comboniana – Betania: “Rimal ha 19 anni e in meno di un mese ha imparato a ricamare.”  

Rimal  Saraeha – Villaggio di Abu Alnar: “Sono soddisfatta, ci racconta, perché per la prima volta ho guadagnato dei soldi. Avrei voluto continuare a studiare e diventare un medico o una infermiera, ma i miei sogni sono stati spezzati,  la situazione è sempre più difficile e non so neppure se io avrò un futuro”

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28 Ottobre 2025