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Roma, 27 maggio 2019. “L’uso di simboli religiosi durante i comizi elettorali e dopo l’esito elettorale rappresenta una dimensione sacrale legata al politeismo”. Lo ha detto il gesuita politologo de ‘La Civiltà Cattolica’, padre Francesco Occhetta, in un’intervista del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando il gesto di Matteo Salvini al termine delle elezioni europee.
“Tutto questo – ha spiegato padre Occhetta – è legato alla credenza, a una dimensione sociologica della religione ma non alla fede. Da qui si risale alla cultura leghista che nasce negli anni ’80 come l’acqua del battesimo nel fiume Po’, i presepi, fino ad arrivare ad oggi con l’utilizzo del Rosario e del Vangelo”.
“I cattolici che hanno costruito l’Europa e la democrazia come De Gasperi, Moro, Dossetti, La Pira – ha ricordato padre Occhetta a Tv2000 – non hanno mai utilizzato simboli religiosi ma prediletto la dimensione della laicità nello spazio pubblico per includere”.
“Non è sufficiente – ha concluso padre Occhetta – mostrare il Rosario e il Vangelo per dirsi di essere un politico cattolico. Sappiamo che il Vangelo è un’ altra cosa. Per noi la pagina politica più forte del Vangelo è quella del Buon Samaritano”.

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27 Maggio 2019

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