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“Questo notte verso l’una c’è stato un attacco all’università cattolica di Butembo. Gente armata in uniforme, sembravano militari, ha sequestrato un sacerdote, ex rettore dell’ateneo, attualmente insegnante che è riuscito a scappare poco dopo”. Lo ha detto un missionario in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, denunciando le continue violenze e il clima d’incertezza politica che negli ultimi tempi sta vivendo la popolazione della regione del Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo.
“L’ex rettore l’hanno caricato su una macchina – ha raccontato il missionario – ma nella fuga il mezzo si è improvvisamente rotto. E mentre erano intenti a riparare l’auto, il sacerdote ha avuto la prontezza di aprire la portiera e buttarsi giù in una scarpata. Dopo poco tempo è riuscito a mettersi in contatto con i suoi confratelli che lo hanno raggiunto e portato in ospedale”.
“Non sappiamo ancora chi ha commesso l’attacco – ha proseguito il missionario – Era gente armata in uniforme militare. Sembra che l’obiettivo del rapimento fosse un altro cioè il vicerettore a capo dello sciopero generale pacifico di due giorni fa contro le continue violenze dei vari gruppi armati che imperversano nel Nord Kivu”.
“Verosimilmente – ha sottolineato il missionario – l’attacco è la risposta alla manifestazione che è stata fatta giovedì scorso organizzata dalla società civile di Butembo. La manifestazione era una risposta a una situazione molto brutta a Butembo dove quasi ogni notte si verificano attacchi di ladri che rubano nelle case, commettono violenze e creano il panico tra la gente. Davanti a tutto questo le autorità non hanno reagito. Per questo la società civile, di fronte all’ immobilismo delle autorità, ha organizzato insieme agli studenti una manifestazione pacifica in cui con fischietti, casseruole e quant’altro si è cercato di mettere in allarme la popolazione. Tutto questo è avvenuto senza disordine ma solo facendo un gran rumore”.
“Nella zona sud della città, dove risiedo anche io, – ha ricordato il missionario- ci sono diversi gruppi ribelli ognuno con una sua fisionomia. Questo gruppi si attaccano l’uno con l’altro creando il panico tra la popolazione. Per questo molta gente scappa e dorme nella foresta”.
“Il presidente attuale – ha concluso il missionario – che doveva terminare il mandato lo scorso dicembre non ha organizzato le votazioni, creando così un disordine tra le opposizioni. Qui in pratica non c’è alcun governo. E il presidente è rifiutato un po’ da tutti. C’è un disordine in cui si capisce poco l’obiettivo. La cosa evidente è che c’è un caos senza che qualcuno prenda in mano la situazione”. Servizio di Antonio Soviero

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10 Settembre 2017

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