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“Abuna Paolo” è il brano scritto da Pietro Dall’Oglio, fratello di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito in Siria il 29 luglio del 2013. È noto per aver rifondato, negli anni Ottanta, la comunità monastica cattolico-siriaca Mar Musa (Monastero di san Mosè l’Abissino), erede di una tradizione cenobitica ed eremitica risalente al VI secolo. Il monastero, nel deserto a nord di Damasco, accoglie anche fedeli di religione ortodossa. Paolo Dall’Oglio è fortemente impegnato nel dialogo interreligioso con il mondo islamico. Questo suo attivismo gli ha causato l’ostracismo del governo siriano, che minacciò la sua espulsione durante il soffocamento della proteste popolari deflagrate nel 2011. Inizialmente, il decreto d’espulsione non fu attuato a seguito di un accordo raggiunto con l’autorità siriane, in base al quale il gesuita doveva tenere un “profilo basso”, astenendosi dall’esprimersi pubblicamente sulla situazione politica del paese. L’espulsione è stata poi eseguita il 12 giugno 2012. Per un breve periodo dopo la sua espulsione dalla Siria, si è trasferito a Sulaymanya, nel Kurdistan iracheno, dove è stato accolto nella nuova fondazione monastica di Deir Maryam el Adhra. Non si hanno sue notizie da ormai quasi due anni, la speranza è che questo brano contribuisca a riportare attenzione sulla vicenda per scuotere i mass media e far riportare padre Paolo a casa.

2 Giugno 2015