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E’ il primo Papa a parlare all’Onu in piena guerra fredda. Il mondo è diviso in due: da una parte la Nato e i Paesi che aderiscono al Patto Atlantico; dall’altra il Patto di Varsavia siglato dagli Stati satelliti all’Unione Sovietica. Paolo VI il 4 ottobre 1965, giorno di San Francesco d’Assisi, si rivolge ai 116 rappresentanti di altrettante nazioni convenuti al Palazzo di Vetro di New York sottolineando che “al pluralismo degli Stati, che non possono più ignorarsi, voi offrite una formola di convivenza, estremamente semplice e feconda. Ecco – aggiunge il pontefice -: voi dapprima vi riconoscete e distinguete gli uni dagli altri. Voi non conferite certamente l’esistenza agli Stati; ma qualificate come idonea a sedere nel consesso ordinato dei Popoli ogni singola Nazione; date cioè un riconoscimento di altissimo valore etico e giuridico ad ogni singola comunità nazionale sovrana, e le garantite onorata cittadinanza internazionale. È già un grande servizio alla causa dell’umanità quello di ben definire e di onorare i soggetti nazionali della comunità mondiale, e di classificarli in una condizione di diritto, meritevole d’essere da tutti riconosciuta e rispettata, dalla quale può derivare un sistema ordinato e stabile di vita internazionale. Voi sancite il grande principio che i rapporti fra i popoli devono essere regolati dalla ragione, dalla giustizia, dal diritto, dalla trattativa, non dalla forza, non dalla violenza, non dalla guerra, e nemmeno dalla paura, né dall’inganno”. Il pontefice legge il discorso in francese e chiede al mondo di porre fine ad ogni guerra, a ogni inutile spargimento di sangue.

 

“Non gli uni contro gli altri, non più, non mai! A questo scopo principalmente è sorta l’Organizzazione delle Nazioni Unite; contro la guerra e per la pace!”. Papa Montini nel suo discorso, in sette punti, pubblicato integralmente dall’Osservatore Romano del 6 ottobre del 1965 si fece portavoce dei morti, dei poveri e dei sofferenti.  “Noi sentiamo di fare Nostra la voce dei morti e dei vivi; dei morti, caduti nelle tremende guerre passate sognando la concordia e la pace del mondo; dei vivi, che a quelle hanno sopravvissuto portando nei cuori la condanna per coloro che tentassero rinnovarle; e di altri vivi ancora, che avanzano nuovi e fidenti, i giovani delle presenti generazioni, che sognano a buon diritto una migliore umanità – disse il pontefice – . E facciamo Nostra la voce dei poveri, dei diseredati, dei sofferenti, degli anelanti alla giustizia, alla dignità della vita, alla libertà, al benessere e al progresso”.

 

Nel sito della Santa Sede il discorso integrale di Paolo VI all’Onu nel 1965

 

Un estratto delle immagini dell’intervento di Papa Paolo VI alle Nazioni Unite sono state pubblicate nel sito del Ministero degli Affari Esteri in occasione del 60° Anniversario dell’adesione dell’Italia all’Onu.

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3 Ottobre 2018