LUNEDÌ MARTEDÌ GIOVEDÌ ORE 20.50

MILANO – Lo sport unisce, fuori e dentro al campo. Se questo valore sociale si declina come una metafora nel carcere, il risultato non cambia. Ma qui, a Milano, di trasposizioni simboliche non c’è ne sono. Esiste un terreno di gioco, che è reale. Come reali sono le celle dei detenuti che domani, sabato 24 giugno, sfideranno il Rugby Milano, che milita in serie A e che da anni è impegnato in progetti di reinserimento sociale. Come avversari, stavolta, si troveranno di fronte la squadra di Bollate.
Sarà un festa. Non solo per questo antico sport, oggi portato ad esempio come eccellenza di fair play, ma soprattutto per i giocatori della squadra multietnica dei Barbari. Proprio così: i Barbari. È il nome che hanno scelto i detenuti qualche anno fa, nell’ambito del progetto “Rugby Bol”. Un’ironia che accompagna molte iniziative nate all’interno delle carceri italiane. Basti pensare al vino “Il galeotto” prodotto dai detenuti della casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino.
Quello tra l’Associazione sportiva Rugby Milano e il carcere di Bollate è un sodalizio sociale che dura da tempo. Ma sono tante le iniziative che nel nostro paese coinvolgono i detenuti in attività sportive (e rieducative). Accade col camp sportivo per i ragazzi del carcere minorile Beccaria, col nuovo impianto sportivo alla casa circondariale di Monza (che grazie al Csi avrà squadre di calcio, basket e volley), con i progetti della Uisp sostenuti a Sollicciano, a Siena e in altre carceri d’Italia.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

26 Giugno 2017