Roma, 10 luglio 2015 – “Le testimonianze sono state il momento più emozionate. Quando i carcerati hanno iniziato a raccontare al Papa e a tutte le persone presenti le loro storie, questo è stato il momento chiave; quando hanno aperto il loro cuore, raccontando le loro vere storie. E poi la tenerezza del Papa quando ha salutato le mamme, quelle incinte, i bambini con cui ha parlato e giocato e che ha preso in braccio donandogli una carezza. Questo è stato straordinario, bellissimo”. Così il cappellano del carcere di Palmasola, Padre Leonardo Da Silva, ha commentato, in un’intervista a Tv2000, la visita di Papa Francesco ai 5500 detenuti del penitenziario boliviano.
“Credo che il Papa – ha aggiunto il cappellano – abbia sottolineato molto bene qual è l’agenda pastorale e l’impegno, facendo riferimento ai temi dell’ isolamento, del sovraffollamento delle carceri, della lentezza della giustizia, tutte questioni che abbiamo ben presenti. Ma ha detto qualcosa di molto significativo, credo che sia una frase all’insegna della quale le autorità, la società civile e la chiesa debbano operare: la reclusione non è esclusione. Questo dice tutto molto chiaramente”.

10 Luglio 2015

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