Beato chi assapora e riempie il suo segmento di vita con l’ostica e continua arte dell’interrogarsi.

Beati quanti sanno osservare e rispettare ciò che in natura è infinitamente piccolo; sfugge alla nostra limitata capacità di vista e comprensione, non per questo è meno essenziale e vitale.

Beati quanti hanno consapevolezza dei limiti dell’umana conoscenza di ciò che ci circonda. Beati coloro che non trasformano la scienza in infondata presunzione e sistematica distruzione di ciò che ci dà cibo e vita.

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22 Luglio 2015