Un film del 1989 diretto da Bruce Beresford tratto dall’omonima opera teatrale di Alfred Uhry. 1948. Miss Daisy Werthan è un’anziana e distinta signora ebrea di settantadue anni, vedova di un ricco produttore di tessuti ebreo e maestra elementare ormai in pensione. Molto attiva e indipendente, è soprattutto nota come una donna molto burbera, cocciuta, bacchettona e tirchia e vive da sola nella sua bella casa, dove è assistita dalla domestica di colore Idella, che con gli anni ha imparato a sopportare il suo indomito temperamento quanto le sue bizzarre fissazioni e i molteplici pregiudizi. Un giorno perde il controllo della sua automobile sbagliando la marcia mentre esce dal garage, finendo nel giardino dei vicini. Benché uscita dall’incidente miracolosamente illesa, il danno riportato dall’automobile è catastrofico, e costa all’assicurazione un gran numero di soldi, tanto che suo figlio Boolie, erede dell’azienda paterna, decide di assumerle un autista nonostante le sue furiose proteste. Poco tempo dopo, su presentazione di un suo operaio, Boolie conosce un uomo di colore di quasi settant’anni, Hoke Colburn, autista delle consegne del latte analfabeta e in ritiro, che opportunamente avverte circa le inesauribili particolarità caratteriali della spigolosa e pignola signora. Hoke assiste quindi miss Daisy armandosi di una massiccia dose di pazienza e di un sorriso sempre spontaneo e solare, concedendosi molto di frequente frecciate d’umorismo pungente.

19 Febbraio 2016

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