Padre Flor Maria Rigoni è un sacerdote missionario scalabriniano, 70 anni in giro per il mondo, dal Giappone alla Germania, dall’Africa al confine più pericoloso del mondo, quello tra il Messico e gli Usa. In 19 anni questo avventuriero dello spirito, che gira con una lunga tonaca bianca, e un crocifisso infilato di traverso nella cintura, come una pistola nella fondina, ha incrociato oltre 700.000 migranti, figli della violenza e della disperazione di quel triangolo della morte, Honduras Guatemala e Salvador, che è la loro Siria. Padre Rigoni ha fondato in Messico, dove da anni si ergono muri, case d’accoglienza dove offre assistenza sanitaria, psicologica, giuridica. È un’autorità tra le autorità politiche del suo paese, dell’Onu. Per questo pensa che ha fatto quel che poteva, e vorrebbe finire la sua missione su una delle spiagge d’Europa a cui approdano i rifugiati, la storia del nostro futuro. Non scarichiamo su Trump il suicidio di un continente vecchio, spento, che sta rinunciando alla giovinezza.

19 Maggio 2017

  •  
  • Montecitorio Selfie