I nuovi personaggi della stagione 2

 

ARMANDO (Lorenzo Balducci)

Armando, 42 anni, classe 1980, diplomato perito agrario, a 19 anni decide di fare la carriera militare. Tra le sue esperienze ci sono Kosovo, Iraq e nel 2001 Afghanistan, come paracadutista della Brigata Folgore. In Afghanistan nel 2009 inizia a pensare di smettere con quella vita. Paradossalmente, è proprio guardando le distese di campi di papaveri, da cui la popolazione locale ricava l’oppio, che Armando pensa a suo padre che non ha mai smesso di coltivare nella sua cooperativa vicino Rocca Spera, la sua vera casa. Durante la missione viene ferito, decide di lasciare la carriera militare perché non ne può più delle armi, della guerra, dei morti, del dolore. Desidera solo un po’ di pace nella valle dov’è nato, anche se l’incubo della guerra e l’idea della morte non lo abbandonano mai.
Torna quindi alla sua prima passione, l’agricoltura, andando a lavorare nella cooperativa fondata da suo padre ed Erica. Poco dopo il suo ritorno, il padre Lorenzo muore e presto purtroppo la cooperativa viene indagata per i grossi debiti accumulati. L’intera famiglia di Armando ne viene coinvolta

 

 

ERICA (Lucianna De Falco)

Una tipa senza peli sulla lingua sempre pronta ad attaccarsi con tutti, sempre pronta a farsi rispettare: “le cose si fanno come dico io”. Questo suo caratterino a volte inopportuno le ha creato non poche difficoltà nella vita. Prima fra tutte le ha fatto mandare all’aria la sua carriera politica; Erica era infatti un astro nascente della destra italiana, un cavallo di razza che dalla piccola valle dove era nata si era trasferita a Roma, dov’era rimasta per anni. Dopo alcune vicende poco chiare è stata fatta fuori dalla scena nazionale, ritornata al suo paese natio ha ripreso a fare politica in maniera locale.

 

 

 

VITTORIO (Ettore Nigro)

Vittorio, ex di Angela e padre di Nicola. Carismatico, maledetto, affascinante e racconta di avere da parte un bel gruzzoletto guadagnato con il lavoro in Germania, al quale mancherebbe una piccola cifra necessaria per fare un investimento. Vuole acquistare un bar vicino Rocca Spera e trasferirsi definitivamente lì.
 

 

 

 

 

NICOLA (Leonardo Pistella)

L’arrivo di Nicola (figlio della perpetua Angela) in canonica corrisponde quasi al periodo totale di assenza di Dario, che è rimasto un mese in più a Barcellona. tale assenza fa vacillare Alice

 

 

 

 

 

 
FULVIO (Pietro De Silva)

Il barbiere del paese, un tipo “vecchia scuola” grande lavoratore, dai valori forti

 

 

 

 

 

 

 

GLORIA (Morgana Giovannetti)

La barista del paese, punto di riferimento di molti , giovani e meno giovani passano il tempo lì. 

 

 

 

 

 

PASQUALE (Mario Barletta)

Pasquale è il tutto fare del Comune di Rocca Spera, di conseguenza si presenta come un fedele alleato di Erica.
Come confermato da lui stesso, nella vita lui ha fatto solo quel mestiere, perciò risulta un personaggio molto “inquadrato” nelle dinamiche classiche di un servizio amministrativo come quello dove lavora, con tutti i pro e i contro del caso e relative situazioni tragicomiche.

 

Tutti gli altri personaggi 

BRUNO (Federico Perrotta)
Bruno Mariotti, è la mente pratica della parrocchia, rappresenta l’ingranaggio fondamentale che serve a far funzionare le cose in modo virtuoso, per far tornare i conti e per gestire tutti gli aspetti della logistica quotidiana.
Nonostante alcune diversità di approccio e di carattere, crea progressivamente con don Michele una grande empatia. Bruno è una è una persona gentile, leale, intelligente e dotata di una grande fede; perciò riconosce immediatamente nel nuovo parroco una figura innovatrice ma allo stesso tempo rispettosa della tradizione.

GIANLUCA (Andrea D’Andreagiovanni)
Gianluca ha trentacinque anni, ma per certi versi ne dimostra meno, perché nelle fattezze un po’ curiose di un uomo adulto si nasconde un animo da bambino.
Gianluca ha la sindrome di asperger e questo fa di lui una persona creativa, geniale, spiazzante alla continua ricerca di una sua strada, sia nel lavoro sia nella vita sociale.
Grazie alla sua simpatia (ha delle battute pronte e fulminanti, a volte involontarie, a volte fintamente tali) e alla sua disponibilità, è amato praticamente da tutto il paese.
E poi è curioso e amante delle novità.
E quale novità più eclatante dell’arrivo in paese del nuovo parroco? Soprattutto se è un parroco svelto e aperto al mondo, un po’ come lui. Don Michele trova in lui un interlocutore imprevedibile e a tal punto affine da essere perfetto come suo sacrestano. Le sue considerazioni apparentemente ingenue sono in realtà molto sensate e diventano di grande aiuto per il parroco quando è necessario un punto di vista diverso.

DON MANOLO (Federico Lima Roque)
Don Manolo è l’integrazione, simbolo di una società plurima e multiculturale tenuta unita dal concetto di fede universale. Ha trent’anni e nel suo clergyman impeccabile, nel capello impomatato e stirato, nelle guance sbarbate e gioviali si ritrovano le sue origini africane. È in Italia dal periodo degli studi e dal modo in cui parla il nuovo radicamento è evidente. Sempre con la battuta pronta, ha un carattere forte e un lato imprevedibile: l’amore per il karaoke e per la musica in generale.

IRENE (Elisabetta Mandalari)
Irene è razionale, logica e ama scavare a fondo nelle cose, soprattutto in quelle che non sa spiegarsi. Rappresenta la ragione e la scienza all’interno della serie.
Don Michele insinua in Irene il dubbio… e se dietro quel cielo stellato ci fosse un disegno più grande?
Essendo il medico del paese, Irene conosce tutto e tutti, e tutti la conoscono e si fidano dei suoi giudizi, o almeno quasi tutti.
Diventa presto un’amica fidata per don Michele e una confidente preziosa. La sua conoscenza profonda dei cittadini aiuta il Don (lo chiama così) a orientarsi tra i suoi fedeli e a farsi un’idea anche dei cittadini che in chiesa non vanno più o non sono mai andati. L’amicizia tra Irene e don Michele si fonda sulla stima e il rispetto reciproco, un’amicizia capace di far indossare a ciascuno le vesti dell’altro e comprenderne il punto di vista.

ANGELA (Mariateresa Pascale)
È la “Maddalena”, una donna che quando da ragazza madre si è trovata da sola e in difficoltà ha sbagliato perché ha conosciuto soltanto una via, l’unica che pensava fosse percorribile.
Ha avuto un figlio a 16 anni da Alfredo, un uomo più grande di cui era perdutamente innamorata da ragazzina. All’epoca i suoi genitori volevano che interrompesse la gravidanza, ma Angela tiene il bambino. Alfredo lo riconosce ma va via e lo lascia ad Angela, che cresce Nicola da sola tirando a campare, anche con furtarelli e fidandosi delle persone sbagliate, errori che le costano anche il carcere. Un giorno Angela entra in chiesa, accende una candela alla Madonnina, prova a pregare ma non ci riesce, seduta su una panca si abbandona a un pianto senza consolazione. Così conosce don Michele.

ALICE (Eugenia Bardanzellu)
Alice rappresenta l’entusiasmo e la freschezza della gioventù, ma soprattutto il mondo contemporaneo e social che si introduce in chiesa con propri codici e linguaggio. Ha 19 anni appena compiuti ed è carina, simpatica e socievole. È la nipote di don Michele che, finito il liceo, si è iscritta all’università nella provincia a cui è stato assegnato lo zio. Non che Alice morisse dalla voglia di seguire lo zio prete e di fare la “fuori sede” vivendo in parrocchia, anzi. Il suo sogno semmai era dividere un appartamento in una grande città con coinquiline simpatiche. Ma i suoi genitori non le hanno lasciato scelta.

DARIO (Alessandro La Ginestra)
Dario è un ragazzo sportivo fondamentalmente un buono, tende a fidarsi delle persone, un po’ per indole un po’ per sue insicurezze.
Alla chiamata di don Michele, che si appella ai giovani, Dario è fra i pochi a rispondere; forse il richiamo di una fede che sente dentro di sé ma che mai è stata stimolata.
Il fisico sportivo e il volto pulito suscitano l’interesse delle ragazzine del cortile, ma la sua risposta alle attenzioni è sempre sfuggente. Sembra un ragazzo sfrontato, ma non lo è; e forse la ragazza che cerca non è fra quelle finora incontrate.

VESCOVO VALERI (Fabio Ferrari)
Rappresenta la Chiesa con la C maiuscola, con i suoi precetti e le sue regole, ma anche con le sue aperture. Un diretto superiore con cui don Michele instaura un rapporto ambivalente: di scontro e di complicità. Persona dotata di grande cultura, Valeri si scontrerà spesso con Michele in quanto il rispetto delle regole, per il Vescovo, è l’unica via per seguire la parola di Dio.
Ma è una personalità complessa e imprevedibile, poiché spesso spiazza il suo interlocutore con decisioni inaspettate, che a volte contraddicono il suo modo di essere o i suoi principi: è il suo aspetto più “artistico”.
Nonostante la carica, ama la vita semplice. Non a caso dona puntualmente quello che guadagna, tenendo per sé solo una minima parte del suo stipendio.