dal lunedì al venerdì ore 17:30

Papa Francesco è arrivato questa mattina alle 8.30 a Piazza Armerina (Enna) come prima tappa della visita pastorale di un giorno in Sicilia. Accompagnato dal Vescovo Gisana, il Papa si è recato in piazza Europa dove ha incontrato i fedeli. Nel suo discorso ha esortato la comunità in ascolto a evangelizzare il territorio e a compiere la carità missionaria.

In studio, Gennaro Ferrara ha guidato l’approfondimento insieme agli ospiti, Salvatore Nicotra della diocesi di Piazza Armerina, don Francesco Stabile amico di don Pino Puglisi dai tempi del seminario, memoria storica di Palermo e vice parroco di San Giovanni Bosco a Bagheria; Giuseppe Martinez dell’Associazione Intercondominiale – Quartiere Brancaccio di Palermo, amico e collaboratore di don Pino Puglisi, e Paolo Borrometi, giornalista di Tv2000.

Aggiornamenti e interviste, in collegamento da Piazza Armerina di Paolo Fucili e da Palermo di Cristiana Caricato e Nicola Ferrante.

 

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In evidenza: intervista a Giuseppe Carini

Ferrara ha poi raccolto la testimonianza di Giuseppe Carini, ragazzo del quartiere Brancaccio strappato alla mafia da don Pino Puglisi, divenuto poi suo amico e collaboratore, e poi testimone giustizia che ha permesso di far arrestare i mandanti mafiosi e gli esecutori materiali dell’omicidio del parroco del quartiere di Brancaccio.

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In evidenza: intervista a Mons. Corrado Cuttitta

Cristiana Caricato ha raccolto la testimonianza di Mons. Corrado Cuttitta, Vescovo di Ragusa, una delle persone più vicine a padre Puglisi.

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A seguire il Papa è arrivato a Palermo dove ha presieduto la celebrazione Eucaristica nella memoria liturgica del beato Pino Puglisi, assassinato esattamente 25 anni fa, nel giorno del suo 56° compleanno, per mano della mafia.

Nell’Omelia il Papa ha parlato di vittoria e di sconfitta, spiegando che chi è troppo attaccato al proprio bene con egoismo può apparire “vincente agli occhi del mondo” ma rimane con un “vuoto dentro”. Ha proseguito parlando degli insegnamenti di Padre Pino Puglisi, ricordato da tutti, come nelle parole scritte sulla sua tomba: “dare la vita è stato il segreto della sua vittoria, il segreto di una vita bella. Oggi scegliamo anche noi una vita bella”. Il Papa ha poi sottolineato che “Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore”.

A conclusione della Celebrazione, Papa Francesco si è recato alla Missione Speranza e Carità di Fra’ Biagio Conte dove ha pranzato con gli ospiti della struttura e una rappresentanza di detenuti e immigrati.

 In evidenza: l’Omelia di Papa Francesco

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Speciale Il Diario di Papa Francesco – Viaggio del Papa a Palermo 15/09/2018 (Seconda parte)

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Speciale Il Diario di Papa Francesco – Viaggio del Papa a Palermo 15/09/2018 (Terza parte)

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Nel primo pomeriggio Papa Francesco si è recato in visita in forma privata alla Parrocchia San Gaetano al Quartiere Brancaccio e alla Casa del Beato Pino Puglisi. A seguire, nella Cattedrale di Palermo il Papa ha incontrato il clero, i religiosi e i seminaristi e nel suo discorso è tornato a parlare del Beato Pino Puglisi a partire dalle “3P”: Preghiera, Parola, Pane, ha messo in evidenza “tre aspetti basilari del suo sacerdozio”: come uomo che dona sè stesso celebra “ogni giorno, senza ferie e senza sosta”; perdona ed è portatore di pace; accompagna con cuore di Pastore e si sporca le mani coi problemi della gente, ed infine testimonia e serve nella semplicità, senza doppiezze, col sorriso e con fiduciosa serenità.

In studio, con Gennaro Ferrara, la fotografa Letizia Battaglia racconta con la sua Palermo di ieri e di oggi, con il suo sguardo di fotografa. Insieme a lei Giuseppe Notarstefano, docente di statistica dell’Università LUMSA di Palermo, Don Francesco Stabile e Paolo Borrometi.

 

In evidenza: L’incontro con il clero, i religiosi e i seminaristi

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Ultimo appuntamento della giornata del Papa a Palermo, l’incontro con i giovani in Piazza Politeama in cui Francesco ha risposto alle loro domande invitandoli a camminare, cercare, sognare, servire e poi a diventare costruttori di futuro.

Papa: “…Per essere costruttori di futuro vanno anche detti dei no: no al muro dell’omertà, un “ecomostro” che va demolito per edificare un avvenire abitabile. No alla mentalità mafiosa, all’illegalità e alla logica del malaffare, veleni corrosivi della dignità umana. No ad ogni violenza: chi usa violenza non è umano. Ricordatelo, specialmente i più giovani, e promettetemi che non ci sarà da parte vostra alcuna forma di bullismo e sopraffazione. Se farete i bulli non sarete uomini, sarete vigliacchi. L’uomo forte non usa violenza, né con la bocca, né con le mani e nemmeno col pensiero. Promettetemi: mai violenza, mai bullismo!

Abbiamo bisogno di uomini e donne veri, che denunciano il malaffare e lo sfruttamento, che vivono relazioni libere e liberanti, che amano i più deboli e si appassionano di legalità, specchio di onestà interiore. Abbiamo bisogno di uomini e donne che fanno quel che dicono, dicendo no al gattopardismo dilagante. Abbiamo bisogno, nelle istituzioni, di uomini che servono, non che si servono, e che rafforzino due pilastri essenziali della dignità: la casa e il lavoro. Vorrei infine ringraziare i vostri insegnanti, catechisti, animatori, chi si spende nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti per educare bene. Grazie, siete i primi costruttori di un futuro migliore!”

 

In evidenza: L’incontro con i giovani

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15 Settembre 2018